Lodi, 5 marzo 2014 - «Sono cose che possono accadere. Verificheremo bene i fatti e accerteremo eventuali responsabilità. Venerdì scorso alla casa circondariale di Lodi era stata una giornata particolare con assenze per malattia nell’organico. E proprio in quel giorno dovevano essere scarcerate quattro persone. Per un istituto penitenziario piccolo come quello di Lodi queste situazioni possono diventare un problema. In ogni caso in questa vicenda va sottolineato il senso di responsabilità del detenuto e soprattutto del suo avvocato». Il provveditore regionale dell’amministrazione penitenziaria per la Regione Lombardia, Aldo Fabozzi, non si sente di condannare nessuno dopo che venerdì scorso al carcere di Lodi è stato rimesso in libertà un detenuto al posto di un altro (per la precisione un marocchino di 28 anni accusato di spaccio al posto di un connazionale di 40 anni con i baffi accusato di estorsione a un parroco e a cui erano stati concessi i domiciliari).

Il giovane, una volta fuori dalla struttura, aveva chiamato il suo avvocato e dopo averle detto che era «la migliore avvocato al mondo perché era già riuscita a farlo liberare», la verità e l’errore commesso erano venuti a galla. Il 28enne alla fine si era costituito. Il provveditore regionale Fabozzi traccia anche il punto della situazione dopo la richiesta di avvicendamento della direttrice del carcere, Stefania Mussio, presentata a gennaio dagli agenti di polizia penitenziaria.

Provveditore, gli agenti attendono una risposta...
«Abbiamo fatto 4 sopralluoghi nella struttura. Io e i miei dirigenti siamo stati a Lodi tre giorni di seguito e poi in un’altra occasione. Adesso sto tirando le fila per cercare di trovare una soluzione e ridare serenità alla struttura. Il carcere è piccolo, ma problematico anche se comunque devo dire che i detenuti sono gestiti bene».

Sono gli agenti a sostenere di non stare bene...
«Lo so. Chiuderò la mia relazione entro pochi giorni anche se non mi sento di indicare una data per precauzione».

I sindacati minacciano richieste di trasferimento di massa se la direttrice non sarà sostituita...
«Possono farlo ma bisogna vedere se poi saranno accettate. La loro presa di posizione è stata forte e inusuale. Le parti in causa al momento sono ancora distanti e ogni tentativo di avvicinarle è andato a vuoto, ma non dispero. Ho ancora qualche asso nella manica e una soluzione c’è sempre».

tiziano.troianello@ilgiorno.net