Lodi, 8 febbraio 2014 - Mangiarsi un gelato e leccarsi i baffi. Alla faccia della crisi. Perché se l’economia non sembra accennare al miglioramento, c’è chi invece - grazie a forza di volontà, competenza, passione - è riuscito a sconfiggerla la crisi. Come? A colpi di gelato. È la storia di Paolo Pizzini, classe ‘70, titolare della New Cold in via del Contarico, ditta dal cuore lodigiano ma attiva in tutta Italia nella produzione di gelati da oltre vent’anni. Proprio durante la crisi, è riuscita a incrementare le proprie vendite andando in netta controtendenza rispetto al mercato asfittico per le piccole e medie imprese. «Non possiamo che essere felici per come stanno andando le cose, soprattutto in un mercato come il nostro che è molto stagionale: a gennaio si vende meno rispetto all’estate. Ma se pensiamo che nel 2012 abbiamo avuto un incremento del 40% e che nel 2013 ci siamo attestati sullo stesso livello, in controtendenza rispetto a una situazione che vede il mercato dei gelati in calo del 15%, siamo molto contenti».
Pizzini permea del suo entusiasmo la ditta New Cold, dove hanno sede gli uffici e l’ala di produzione che lavora a pieno regime 24 ore al giorno per preparare 240 quintali di gelato. «Se dovessi raccontare come è nato tutto, sarei molto sintetico perché mi basterebbe dire che siamo partiti da zero. È nato tutto per caso», racconta con umiltà. L’azienda è stata fondata nei primi anni ‘90 dal padre Luigi e dal figlio Paolo, provenienti da due mondi agli antipodi rispetto a quello dei gelati: Luigi proveniva dal mondo dei trattori, Paolo era laureato in legge. Hanno rilevato la vecchia ditta Cold e si sono lanciati con passione e determinazione nell’avventura della NewCold. Una scommessa che li ha portati oggi ad avere un’azienda con un fatturato annuo di 5 milioni di euro.
«Il 70% dei ricavi deriva dal private label: produciamo gelati per i supermercati Eurospin, Esselunga, Iper, Gigante, oltre alle esportazioni in Francia, Germania, Austria, Regno Unito, Stati Uniti e Giappone». La ditta oggi vanta 15 dipendenti assunti a tempo indeterminato, più 15 dipendenti stagionali. Qual è la formula anti-crisi? «Anzitutto puntare sulla qualità, poi ottimizzare i costi offrendo prodotti di livello alto a prezzi competitivi. Bisogna guardare molto all’estero, perché per fortuna il marchio Made in Italy è ancora sinonimo di garanzia, crescere gradualmente e restare sempre una grande famiglia». Il sogno di Paolo, ora, è di risollevare le sorti della ex Polenghi, producendo gelati a San Grato. «L’unica multinazionale italiana nel settore è la Sammontana, perché non fare anche di Lodi un faro nel mondo dei gelati?». Già, perché no?
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