Lodi, 4 ottobre 2013 - Domani alle 9.30 si terrà nel carcere milanese di San Vittore l'interrogatorio di Andrea Pizzocolo, il 41enne ragioniere di Arese accusato dell'omicidio della 18enne Lavinia Simona Alioalei, escort che si faceva chiamare 'Dora', davanti al gip milanese Cristina di Censo.

Un secondo interrogatorio, a seguito della nuova ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Lodi Isabella Ciriaco per i reati di sequestro di persona, rapina impropria e lesioni ai danni una seconda donna: una prostituta romena 19enne, Gabriela. Secondo l'accusa Pizzocolo l'ha scaricata in agosto nelle campagne di San Martino in Strada dopo essere stata picchiata più volte e con fascette a polsi e caviglie e un nastro da bondage intorno al collo.

Ciriaco, nel disporre l’arresto, ha descritto così Pizzocolo: «Appare persona altamente spregiudicata e con personalità brutalmente criminale» e sarebbe stato «spinto verosimilmente dalla necessità di soddisfare le devianze sessuali» ed è quindi «soggetto privo di qualsiasi freno inibitorio rispetto al compimento di gravi atti di violenza fisica ispirati dal bieco desiderio di appagare i suoi più bassi istinti».

Istinti descritti con dettagli raccapriccianti proprio da Gabriela. Racconta che quella sera del 7 agosto, mentre la picchiava, Pizzocolo diceva: «Per me è un divertimento». Quando la ragazza si è rifiutata di vedere un film porno in un motel, l'uomo «ha cambiato umore, è diventato aggressivo, ho risposto e lui mi ha detto: ‘Ti faccio vedere come si gioca con una donna’». Poi le fascette da elettricista a mani e caviglie, le urla, le botte per stordirla e per trascinarla giù in auto avvolta in un lenzuolo. E ancora, il viaggio allucinante di due ore verso la campagna, dove la ragazza è riuscita a rotolare fuori dall’abitacolo, salvandosi.