Lodi, 2 ottobre 2013 - Un'altra donna avrebbe rischiato di essere strangolata durante un rapporto sessuale avuto con Andrea Pizzocolo, il ragioniere di Arese arrestato per avere ucciso durante un gioco erotico in un motel di Busto Arsizio estremo, Lavinia Simona Ailoaiei, la 18enne romena - conosciuta su internet con il nick di ‘Dora’ - e scaricata nuda in un campo di San Martino (Lodi). La donna lo avrebbe riconosciuto grazie alle foto segnaletiche e avrebbe denunciato l'accaduto.
Nelle prossime ore la Procura della Repubblica di Lodi potrebbe formalizzare nuove accuse a carico del ragioniere. Le ulteriori ipotesi di reato sarebbero nate dalla testimonianza di una donna che nei giorni scorsi aveva sostenuto di aver subito un tentativo di strangolamento, durante un rapporto sessuale. Sembra che la donna abbia riconosciuto in Pizzocolo l’uomo da cui ha rischiato di essere uccisa.
ALTRE DIECI NELLA RETE - Ma le indagini su Pizzocolo a Lodi procedono a pieno ritmo anche su altri fronti. Dopo essere arrivate a scoprire una seconda donna sequestrata e picchiata dal ragioniere 41enne di Arese (Milano) in seguito al ritrovamento del corpo di una ragazza romena di 18 anni che l'uomo ha confessato di aver ucciso. In particolare, oggi, in una conferenza stampa che si e' tenuta in questura a Lodi, il capo della Squadra Mobile, Alessandro Battista, ha reso noto che ''nei prossimi giorni ci attiveremo per sentire altre dieci donne che siamo riusciti a identificare come persone che hanno avuto a che fare per incontri a luci rosse con il Pizzocolo''.
Il procuratore della Repubblica di Lodi, Vincenzo Russo, ha invece detto che invitera' Pizzocolo a collaborare poiche' la sua posizione si sta facendo piu' pesante di giorno in giorno. Presente alla conferenza stampa anche il questore di Lodi, Vito Ciriello, che ha voluto sottolineare l'operato di queste settimane della polizia la quale ha scelto, ''a fronte di un lavoro enorme, di non trascurare nemmeno un
particolare a disposizione andando avanti a scavare giorno dopo giorno sugli elementi a disposizione''.
Il procuratore di Lodi, Russo, ha aggiunto di non avere elementi per ipotizzare la presenza di un serial killer, parola che non ha mai usato, anche se, da parte degli inquirenti lodigiani, si sente ''il dovere di indagare per verificare se vi siano state altre vittime
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