Codogno, 23 agosto 2013 - A settembre si riapre il fronte caldo della sanità. Il primo annuncio è un mese filato di sciopero degli straordinari che trova il suo innesco soprattutto nella situazione dell’ospedale di Codogno, che inizia a ‘perdere pezzi’. Cominciamo dal primo capitolo: dall’1 al 30 settembre la Confsal-fials ha proclamato lo sciopero di tutti i dipendenti del comparto dell’azienda ospedaliera della provincia di Lodi. Lo sciopero — precisa il sindacato — riguarda tutte le prestazioni straordinarie. «La protesta — si legge in un comunicato — è rivolta contro l’arroganza aziendale che ad iniziare dal pronto soccorso e dal servizio life-car pretende l’impossibile dal personale dipendente. Confsal-fials protesta anche contro lo smantellamento dell’ospedale di Codogno». 

«Dopo l’imponente fiaccolata a Codogno — continua il testo — svoltasi nel mese di aprile, l’azienda ospedaliera ci riprova. Confsal-fials in quell’occasione ha dichiarato che delle assicurazioni del direttore Rossi, rilasciate all’amministrazione comunale di Codogno, non si fidava dimostrando di avere ragione. Il personale ha l’arma dello sciopero dello straordinario per esprimere con forza il proprio disappunto contro l’arroganza delle decisioni aziendali».E fuoco e fiamme arrivano anche dal centro della Bassa

«L’attacco al reparto è partito» è furiosa la reazione di Gianfranco Bignamini, della segreteria territoriale della Fsi (Federazione sindacati indipendenti) alla notizia che una infermiera del reparto di ortopedia è già stata trasferita dal nosocomio di Codogno a quello di Lodi ben prima dell’inizio del processo di riduzione del servizio previsto per gli inizi di settembre. E ieri è già partita la lettera di diffida. «Siamo venuti a conoscenza dello spostamento a Lodi di una infermiera, lasciando il reparto con turni scoperti — spiega Bignamini — Diffidiamo gli uffici competenti a emanare ordini di servizio per coprire i turni scoperti nel reparto di ortopedia, facendo saltare i riposi agli infermieri in servizio. Anzi, chiediamo che l’infermiera trasferita a Lodi ritorni in servizio a Codogno, per coprire i turni predisposti per tutto il mese di settembre e diffidiamo l’Ufficio Infermieristico di Codogno a programmare la turnazione in ortopedia con un solo infermiere, violando il contratto nazionale del lavoro e gli accordi sindacali». 

Intanto, la Fsi sta preparado il presidio di domenica mattina dalle 10 alle 12 davanti ai cancelli dell’ospedale di Codogno. «Dal primo settembre l’ortopedia non esisterà più nei fatti, almeno con il servizio che eroga fino ad oggi — aveva spiegato Bignamini alcuni giorni fa — Il settore della traumatologia si trasferirà all’ospedale di Lodi e a Codogno resterà solo un poliambulatorio».

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