Lodi, 31 dicembre 2012 - Da Lodi al Parlamento: Lorenzo Guerini, 46 anni, sposato e con 3 figli, forte del risultato ottenuto alle primarie, domani lascerà la carica di sindaco di Lodi per entrare nella lista del Pd delle prossime elezioni politiche nella «prima fascia», ovvero tra coloro che siederanno in parlamento anche se il Pd non vincesse le elezioni e dunque non ottenesse il premio di maggioranza. Un passo che suggella una carriera (ex Ppi, Margherita e poi Pd) iniziata come consigliere a Lodi nel ‘90 e passata attraverso due mandati come presidente dell’allora neonata Provincia e due da sindaco del capoluogo, oltre che come presidente Anci Lombardia, oggi delegato al Welfare dell’Anci nazionale, e come uomo di riferimento di Renzi in Lombardia.

Guerini, lei col 66,4% delle preferenze è stato il più votato, in percentuale, alle primarie Pd in Lombardia. Come giudica questo successo?
«E’ un bel risultato, importante. Per me è un momento di grande soddisfazione. In termini assoluti le preferenze sono state 1974 su 2971 votanti, con punte del 70% sul territorio e dell’80% nel capoluogo se si prende in considerazione la sola lista maschile (unico avversario Luca Canova, ndr). In altre realtà il numero dei votanti era superiore e c’erano più candidati».
 

In passato aveva ammesso che «il Senato ha più autorevolezza ma è alla Camera dove pulsa il cuore della politica». Tra le due opzioni, però, (il partito si è impegnato a garantire un 40% di donne) al momento sembra più probabile un suo inserimento al Senato. Cosa ne pensa?
«Sono a disposizione del partito. Nei prossimi giorni partirà il confronto regionale e nazionale, coinvolgendo però anche i livelli provinciali, per la formazione delle liste, per cui si vedrà. C’è appunto anche il tema delle donne: nel territorio ha ottenuto una buona affermazione Paola Rusconi, sindaco di Pieve Fissiraga, col 39,9% (pari a 1191 voti): il suo nome dovrebbe rientrare in lista nella “seconda fascia’, quella composta da coloro che entreranno in Parlamento in caso di vincita del Pd».
 

Come giudica queste ultime primarie in termini di partecipazione?
«Positivamente. Era la quarta chiamata al voto nel giro di un mese, per di più in una data non propizia. Ma l’adesione nel Lodigiano è stata in linea coi votanti (circa 3 mila) delle primarie regionali anche se non di quelle nazionali (circa 10 mila). Tutto ciò è stato possibile grazie all’impegno di circa 200 volontari, militanti che ci hanno permesso questo momento di democrazia. Ringrazio anche i cittadini».


Domattina, come anticipato, presenterà le dimissioni ufficiali da sindaco?
«Sì, domani è l’ultima data possibile. Protocollerò la lettera di dimissioni, indirizzata al presidente del Consiglio comunale, e la notificherò anche alla Prefettura. L’accompagnerò con una lettera di saluto e di ringraziamento ai consiglieri. La giunta resterà operativa ancora per 20 giorni, termine entro il quale ho diritto a revocare le dimissioni. Io comunque mi asterrò dal prendere parte ad atti formali».

di Laura De Benedetti