Casalmaiocco, 19 novembre 2012 - Poche parole, seguite da uno scampanellìo e un applauso. In questo modo, tra commozione e tanti volti compunti, circa 300 cicloamatori hanno voluto ricordare ieri Altea Trini.
Ad una settimana esatta dalla morte prematura, nello stesso luogo (la provinciale Sordio-Bettola all’incrocio con la strada per Vizzolo), giorno (domenica), ed ora (poco prima delle 16), in cui la giovane scout di Lodi, era stata falciata da un automobilista che guidava un Suv, come poi si è appurato, in stato di ebbrezza.
Tanti i gruppi di aderenti alla Federazione italiana amici della bicicletta (Fiab), provenienti da Lodi, Melegnano, Paullo e San Donato: a garantire la loro incolumità, in corrispondenza degli attraversamenti, c’erano 12 agenti tra gli uomini del Consorzio di Polizia Nord Lodigiano e il personale dei Carabinieri che hanno occupato la strada per circa un quarto d’ora.


Giulietta Pagliaccio, vicepresidente nazionale Fiab, ha letto la lettera, rivolta al presidente Giorgio Napolitano scritta da una giovane che fa parte dell’associazione Salvaciclisti
Nel documento, si ricorda che, dall’inizio dell’anno, sulla strade sono stati uccisi 217 ciclisti e 619 pedoni, sottolineando come «non intervenire, con le possibilità tecnologiche odierne, sia davvero una questione di una volontà politica». «Non termineremo qui la nostra battaglia - ha concluso Pagliaccio - come Fiab continueremo a lavorare per cambiare passo». Pina Spagnolello, presidente di CicLodi Fiab, ha ribadito la volontà della Federazione di costituirsi parte civile nel procedimento penale contro l’automobilista che ha travolto e ammazzato la giovane scout.


A posare i fiori sotto un cartello, nel punto in cui Altea è stata investita, è stata, tra gli altri, Angela Bedoni, la mamma di Lucia Pozzi, anche lei giovane scout 17enne, travolta ed uccisa la sera della vigilia di Natale del 2004 a Melegnano, da un automobilista ubriaco alla guida di una Porsche.
 

La donna, in seguito al lutto, ha fondato l’associazione “Vivere meglio la città”. Sul posto pure Marina Dordoni, moglie di Elio Baroni, «travolto insieme alla sua bici - ha ricordato la signora - nel 2009 da un motociclista che sfrecciava a gran velocità tra Cervignano e Galgagnano». Per ricordare lui e tutte le vittime della strada, ci sarà un concerto venerdì 30 novembre, alle 21 in parrocchia a Villavesco, frazione di Tavazzano.

Se il gruppo partito ieri da Melegnano, circa 200 persone, era molto eterogeneo, in quello lodigiano è mancata invece un po’ la partecipazione della società civile, nonostante la commozione che ha animato Lodi nei giorni seguenti alla tragedia e durante il funerale in Duomo: i partecipanti erano quasi tutti iscritti alla Fiab, un paio gli scout. Probabilmente, però ha influito anche il tipo di manifestazione: percorrere quasi 40 chilometri in bicicletta, tra andata e ritorno, in 3 ore e mezza, in novembre, con soli 10 gradi - nel momento più caldo- non è alla fine un’impresa che tutti possono permettersi
 

di Laura De Bendetti