Lodi, 14 novembre 2012 - Pene confermate, in appello, per tre persone accusate di aver estorsione nei confronti di un commerciante di Lodi. Il processo di primo grado, nel 2010, si era svolto con rito abbreviato davanti al gup Adriana Petri. I giudici della corte d'appello hanno confermato sei anni e otto mesi per Giuseppe Alticozzi di 59 anni, cinque anni e mezzo per Claudio Balachino di 40 anni e tre anni e quattro mesi per Massimo Morello.

Il pg Ezio Castaldi aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado. Secondo la ricostruzione della polizia il bar del commerciante lodigiano nel giugno 2009 subi' un incendio di natura dolosa e fu sporta denuncia. Poco dopo in questura, a Lodi, giunse un'altra denuncia del commerciante che sosteneva di aver ricevuto telefonate minacciose in cui gli si chiedevano 100mila euro altrimenti avrebbe subito danni piu' gravi. Gli agenti della Mobile di Lodi individuarono che le telefonate provenivano da cabine telefoniche di Genova e da un'area di servizio sull'autostrada Genova-Milano.

Dalla registrazione a circuito chiuso in quell'area la polizia di Lodi e quella genovese identificarono Alticozzi e Balachino. Con il commerciante fu poi concordato un finto pagamento. Il lodigiano prese accordi con la
persona che gli telefonava perche' fossero pagati 80.000 euro. Il giorno della consegna depose 2.500 euro in un pacco e si mise al volante della sua auto mentre due agenti della Mobile di Lodi si nascosero nel portabagagli. L'incontro avvenne nell'area di servizio Giovi-Ovest l'1 ottobre 2009 e la polizia arresto' Morello (difeso da Paolo Bonanni) che era stato incaricato di ritirare il denaro. Alticozzi, difeso da Sabrina Franzone, e Balachino (avv. Pietro Bogliolo) che si sarebbero trovati in zona ma erano monitorati dalla polizia, furono arrestati sulla
Sopraelevata di Genova.