Cavenago d'Adda, 8 aprile 2012 - Il Comune di Cavenago D’Adda non acquisterà il terreno, di proprietà della Provincia, su cui si trova - parzialmente - la discarica della frazione Soltarico. E il Comitato per il no alla discarica esprime parziale soddisfazione perché l’atto con cui, giovedì sera, il Consiglio comunale ha respinto l’acquisto potrebbe sbloccare, dopo 4 anni, l’avvio dell’impianto a biogas.

«Siamo contenti a metà perché per 4 anni si è inutilmente bruciato il gas metano prodotto dalla discarica anziché utilizzarlo per produrre energia — spiegano i portavoce del Comitato per il no alla discarica —. E perché, quando l’impianto, una volta realizzata la cabina di trasformazione, entrerà forse finalmente in funzione, la produzione di biogas potrebbe ormai essere in fase calante. Comunque il Comune ha fatto bene a non acquistare il terreno».

La vicenda risale ad alcuni anni fa: il 15 marzo 2008 la Provincia di Lodi, allora guidata dalla Giunta di Osvaldo Felissari, delibera di vendere (con l’astensione del centrodestra) la propria quota di terreno (di 100.893 metri quadrati) “ereditata” dal Consorzio del Lodigiano, su cui insiste parte della discarica, al Comune di Cavenago (all’epoca titolare dell’impianto), che ne ha fatta richiesta, per 473.395 euro.

Ma cambiano le Giunte, cambia la gestione e l’altra sera il sindaco Sergio Curti, non essendo vincolato da alcun obbligo all’acquisto, lo ha rifiutato, per motivi economici e di opportunità. Le minoranze lo hanno contestato solo perché ci sono voluti 4 anni, durante i quali anche la questione dell’impianto a biogas è rimasta sospesa: i generatori giacciono inutilizzati sul posto perché la cabina doveva essere realizzata sul terreno in vendita.

di Laura De Benedetti