Lodi, 21 febbraio 2012 - Il piano di bonifica dall’amianto, nel Lodigiano, procede in buona parte solo tramite le autonotifiche effettuate dai proprietari degli edifici alla vigilia di un intervento di smaltimento. Ed i controlli dell’Asl si sono limitati, nel 2011, a verifiche tecniche nei cantieri in cui lo smaltimento era denunciato e in corso. I dati forniti dall’Asl dunque potrebbero non essere significativi della realtà esistente: chi non intende smaltire, infatti, potrebbe rinviare l’autonotifica alle autorità.

Dall’anno scorso questo trend si sta modificando, soprattutto per denunce relative a piccoli quantitativi, a seguito di iniziative di informazione e sensibilizzazione rivolte sia alla popolazione sia alle amministrazioni comunali e da quest’anno il censimento potrebbe essere più completo grazie all’anagrafe web dei siti censiti che verrà messa a disposizione dei sindaci.

In ogni caso nel Lodigiano nel 2011 sono stati rimossi 377.333 metri quadrati di amianto, pari a 5.093 tonnellate nell’ambito di 686 piani di smaltimento; le autonotifiche sono state il 23% in più, per un totale di 895. Tecnici Asl hanno effettuato controlli in 54 cantieri di bonifica, di cui tre per amianto in matrice friabile, il più pericoloso.

Nel 2010 invece le dichiarazioni erano state 654 solo il 7% in più delle 608 interessate dall’effettiva bonifica (447.853 mq pari a 6.046 tonnellate). I dati totali per il quadriennio 2006-09 sono di poco superiori: ‘solo’ 546.406 metri quadrati, pari a 7.382 tonnellate per 1.638 bonifiche.

Sono in aumento, negli anni (tranne per il 2011), come previsto dalle proiezioni epidemiologiche, le segnalazioni di patologie tumorali (mesoteliomi pleurici) del Registro regionale Mesoteliomi: 13 i casi pervenuti nel 2005, poi, negli anni a seguire, sono stati 7, 16, 13, 6 quindi 19 nel 2010 e 4 nel 2011, per un totale di 78 persone. Di queste 16 hanno rifiutato l’indagine, per 48 l’esposizione all’amianto è stata probabile o certa, in 27 c’è stata una denuncia.

Per completare il censimento e la rimozione delle strutture contenenti amianto, l’Asl di Lodi ha proposto agli enti locali di inserire un progetto specifico nell’Accordo quadro di Sviluppo territoriale in fase di aggiornamento. In particolare, oltre al censimento via web, si propone un accordo con le imprese di smaltimento per garantire percorsi più agili ed economici per lo smaltimento di piccoli quantitativi di amianto e la possibilità di individuare siti di stoccaggio provvisorio allo scopo di permettere economie di scala sul trasporto, in genere costoso, agevolando di fatto la rimozione di piccoli quantitativi. Comunque - assicura l’Asl - dai risultati del monitoraggio condotti nel 2009-2010 sull’intero territorio regionale, emerge che i valori di contaminazione ambientale da fibre di amianto aerodisperse sono molto bassi.

di Laura De Benedetti

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