Lodi, 30 novembre 2011 - Una ‘palla’ formata da tanti elastici: secondo il presidente di Unioncamere lombardia, Francesco Bettoni (con lui anche Ferruccio Dardanello, presidente dell’Unione Italiana), l’immagine scelta per l’ottava edizione dell’Assise degli Amministratori camerali che ieri si è riunita presso il Centro Polivalente Pmi (LodInnova) di S.Grato, dà il senso della necessità di «fare massa insieme», sia nei confronti della crisi economica, sia nel processo di autoriforma delle camere resosi necessario dall’annunciata abolizione delle province. «L’economia si guida con la politica — hanno sostenuto sia Giulio Sapelli, docente di Storia economica alla Statale, che Mauro Magatti, preside della Facoltà di Sociologia della Cattolica,— e l’errore di fondo è stato costruire l’euro prima che ci fossero gli ‘stati uniti d’Europa’: arrivata la crisi, non c’è chi sia in grado di governarla».


Savelli che ha definito quello di Monti un “governo di pacificazione nazionale” piuttosto che un vero governo tecnico, ha invitato gli imprenditori a creare le proprie banche o a sostenere la crescita delle Bcc; quindi il Governo a scegliere e sostenere 7-8 settori di sviluppo (tra cui biomedicale, macchine utensili, informatica e nanotecnologie), aumentando la massa salariale operaia che ormai sta “erodendo la propria ricchezza”. Anche se a suo avviso, «l’unica cosa che ci può guarire al momento è un po’ di inflazione<».

«Siamo diventati benestanti in massa tra gli anni ‘60 e ‘70 e allora, come società, abbiamo pensato di poterci godere la vita, investendo solo sui consumi — ha detto Magatti —; la Germania invece oggi sta meglio perché pochi anni fa mezzo paese (quello dell’ovest) si è dovuto accollare l’altra metà (quello dell’est), investendo in produzione». Magatti ha plaudito alla peculiarità imprenditoriale italiana, alla diffusione delle Pmi, una “miniera”, intaccata oggi da “localismo e mafia”, che può però trovare spazio “nelle mille pieghe del mercato internazionale” creando piattaforme di partenza.
 

All'inizio della mattinata a fare gli onori di casa sono stati Tommaso Danova, ad di LodInnova, che ha parlato del «valore simbolico di un’assise di economia in un luogo creato per sostenere il percorso di crescita imprenditoriale del territorio», e Alessandro Zucchetti, presidente camerale di Lodi, che ha illustrato i contenuti della mostra sui documenti storici dell’ente dall’Unità d’Italia. Sia Lorenzo Guerini, sindaco di Lodi, che Pietro Foroni, presidente della Provincia, hanno invece puntato il dito contro norme come quella del Patto di stabilità che strangolano gli enti locali, impedendogli di pagare le imprese fornitrici anche quando ci sono i soldi in cassa.