Lodi, 29 novembre 2011 - Tra le minori spese ci sono i 50 mila euro risparmiati sull’illuminazione (da 219mila a 169mila euro), i 25mila euro in meno spesi in indennità di Consiglio e rimborsi, i 18mila euro ricavati da un minor ricorso alle spese postali a fronte di un maggiore utilizzo delle opportunità informatiche e i 15 mila euro di minor costi per la manutenzione del sito istituzionale. Tra i maggiori costi, invece, ci sono i 40mila euro relativi alle spese legali (per ricorsi su fatti come Meleti fanghi, Cre, Pantaeco) e i 50mila richiesti per coprire l’aumento dell’1% dell’Iva.

In totale l’assestamento di bilancio approvato ieri pomeriggio in consiglio provinciale ha accertato un avanzo di amministrazione di 1,140 milioni di euro, di cui 1,109 vincolati. Nonostante l’assessore al Bilancio Cristiano De Vecchi si sia detto «fiducioso, con l’assestamento, nel raggiungimento del Patto di Stabilità» (che esiste già sulla carta ma sarà reale solo quando i finanziamenti previsti, in particolare dalla Regione, saranno effettivi). Il provvedimento ha comunque registrato l’astensione di Arcaini (Udc) e Romaniello (Idv), e la bocciatura del Pd come ‘atto simbolico’ contro il Governo: «Purtroppo — ha detto il capogruppo del Pd Osvaldo Felissari >— siamo chiamati a pianificare la miseria: tutto ciò che si evince è il tentativo lodevole di restare nel patto. Per il prossimo anno la legge di stabilità ci condanna già all’indigenza: se non sarà riconsiderata, il 75% degli enti locali del Paese andrà in bancarotta».
 

Il consiglio che, ha scherzato fuori dall’aula il presidente Pietro Foroni, «ha risentito della nuova maggioranza romana», consumandosi in un’ora senza sostanziali discussioni, ha approvato (su istanza del consigliere Alfredo Ferrari) il sostegno alla lotta per l’autonomia del Coni come importante riferimento per l’attività ludico-sportiva nel territorio. La seduta si era aperta con 45 minuti di ritardo per consentire ai capigruppo di accordare, su richiesta del Pd, il rinvio dell’approvazione dello Statuto della nuova Azienda speciale destinata a sostituire l’Ato (gestione acque): lo scopo è raggiungere un testo condiviso.
 

In risposta a un’interrogazione di Romaniello, Foroni ha pure precisato che, non essendo probabilmente possibile (le verifiche sono in corso) individuare 50 ettari di terreni (finora sono certi solo un ettaro a Casale e due a Bertonico) da adibire a bosco negli otto Comuni che hanno sottoscritto l’accordo con la nuova centrale Sorgenia, nell’opera di compensazione ambientale verranno coinvolti anche altri Comuni: in prima fila ci sarebbe Lodi, per accrescere la “foresta di pianura” alle porte del capoluogo.