Lodi, 8 novembre 2011 - «Il consigliere provinciale Nicola Buonsante in caso di rinvio a giudizio si dovrebbe dimettere da presidente della Commissione Antimafia della Provincia. La delicatezza e l’importanza del ruolo richiedono di essere al di sopra di ogni sospetto e di non essere coinvolto in nessuna indagine giudiziaria attinente alla gestione della cosa pubblica».

La presa di posizione arriva dal coordinamento Legalità e Responsabilità del Lodigiano, un gruppo di cittadini che pone al primo posto assoluto il rispetto delle norme e delle leggi. «Abbiamo appreso che si sono chiuse le indagini in cui Buonsante, sindaco anche di Borgo San Giovanni, risulta coinvolto per “falso ideologico commesso da pubblico ufficiale” in relazione alle firme a sostegno della candidatura di Roberto Formigoni e delle liste del Pdl alle elezioni regionali del marzo 2010 — sostengono i portavoce Margherita De Vizzi e Mario Pasquali —. Naturalmente la chiusura delle indagini non equivale ad una condanna, ma riteniamo che il dottor Buonsante, in caso di rinvio a giudizio si dovrebbe dimettere. Ci chiediamo poi quale significato attribuisca la Provincia al termine “antimafia”.

 

Noi crediamo che alla base ci debba essere un forte senso di legalità, non solo teorizzata ma praticata ogni giorno, con continuità e coerenza. Ci chiediamo e chiediamo ai rappresentanti della Provincia cosa ne pensino del fatto che il presidente della Commissione Antimafia risulti indagato». «Non intendiamo con questo giudicare il consigliere del Pdl, compito che spetta alla magistratura — aggiungono —, ma riteniamo nostro dovere di cittadini porre la questione. Vorremmo anche sapere che fine ha fatto la Commissione che, dopo un incontro di giugno con Michele Prestipino e alcune dichiarazioni d’intenti fatte ai giornali, sembra essere sparita nel nulla. Ci sembra di ricordare tra l’altro che il mandato scada a dicembre. Proprio perché è importante che vengano svolte attività concrete, cosa di cui per ora non si ha riscontro, ci chiediamo quali siano gli obiettivi della Commissione, pubblicamente mai dichiarati se non nelle pieghe di discorsi generici. Su questi temi non si può scherzare, né perdere tempo. È uno strumento importante, che abbiamo fortemente richiesto, ma deve lavorare con continuità e proficuamente».

 

«Valuteremo la questione nel caso in cui arrivasse il rinvio a giudizio — replica Buonsante —. Non stiamo parlando comunque di un reato grave come quello di cui sono accusati anche certi parlamentari. La questione della Commissione è una cosa comunque separata. L’abbiamo promossa per dimostrare che c’era una attenzione della Provincia a fenomeni sospetti. Ma non ha praticamente nessun potere. L’attività dell’organismo comunque continua e quelli del coordinamento sono male informati. Dopo l’incontro con il magistrato Prestipino, c’è già stata un’altra riunione e domani alle 18,30 avremo in audizione i rappresentanti di Eal Compost e Bellisolina. Poi entro fine novembre ci sarà un’altra riunione».