Senna Lodigiana, 2 novembre 2011 - Un parco per mettere sotto tutela ambiente, architettura e storia sull’asta di tre chilometri delineata dell’antico costone morfologico del Po, da Orio Litta a Somaglia? Un primo “mattone” viene posizionato da Ivano Ferrari, consigliere comunale a Somaglia, originario della frazione Mirabello di Senna Lodigiana, appassionato frequentatore dei percorsi scanditi da una storia millenaria. L’obiettivo è aggregare al progetto, da reclutare tra enti, associazioni, persone sensibili al fascino di queste terre.


«E comunque il ‘Parco del costone morfologico del Po’ — osserva il consigliere comunale — potrebbe benissimo allargarsi alle aree della vicina Provincia di Pavia, altrettanto ricche di importanti testimonianze del passato».
Ferrari proprio in questi giorni ha concluso una ricerca sulle tante meraviglie di quello che lui ama definire «il sentiero perduto», ossia il percorso (ancora visibile dal “balcone” dell’argine maestro in località “Guzzafame”) disegnato dal grande fiume sul quale è attestato un grappolo di paesi (Orio Litta, Ospedaletto Lodigiano, Senon a Senna Lodigiana, Somaglia) che mettono in vetrina tesori in fatto di chiese, castelli, ville e dimore signorili.

«Voglio realizzare una brochure a beneficio di quanti vogliono rivisitare in modo più consapevole il costone morfologico del Po — riprende Ferrari —: se non dovessi trovare sponsorizzazioni, sono pronto a sostenere da solo le spese, anche come omaggio ai tanti ambienti nei quali ho trascorso gli anni di gioventù. Poi intendo realizzare una mappa dettagliata e corredata di foto, per indirizzare l’attenzione alle cose più significative. In primo luogo la via Francigena nel tragitto di avvicinamento all’attracco che consente a centinaia di pellegrini di transitare dalla riva lodigiana alla sponda piacentina, grazie alla disponibilità di un solerte traghettatore».

 


Per esaltare le prerogative del “Sentiero perduto” Ferrari fa riferimento alla suggestiva chiesa di Santa Maria in Galilea a Senna Lodigiana edificata - secondo una antica leggenda - come “ex voto” da parte di una principessa sorpresa da una tempesta mentre si trovava in barca sul lago Gerundo. La nobildonna, sbalzata dall’imbarcazione travolta da una violentissima onda, riuscì a salvarsi aggrappandosi miracolosamente <WC1>a un tronco d’albero.

 


Per sdebitarsi del miracoloso aiuto celeste, la principessa fece poi edificare un tempio il località “Curtis Sinna” dedicato alla Madonna, nel quale, nel XIV secolo vennero ospitate le monache cistercensi.
Ma le attenzioni ai tesori del “Costone morfologico” tra Orio Litta e Somaglia, non finiscono qui. Riguardano anche la superba Villa Litta, la chiesa dei Gerolamini a Ospedaletto Lodigiano con il noviziato (riaperto eccezionalmente a piccoli gruppi di visitatori lo scorso 11 marzo su iniziativa del Fai) fino all’imponente castello dei nobili Cavazzi della Somaglia che troneggia assieme alla splendida chiesa parrocchiale dedicata all’Assunta.