San Colombano al Labro, 26 settembre 2011 - Non è bastata l’ordinanza comunale per limitare l’uso degli alcolici a porre un freno al manipolo di giovani che ieri hanno scambiato la tradizionale Festa dell’Uva per un’enoteca dove ubriacarsi. Il fenomeno, diffusosi ormai da 4-5 anni, non si è arrestato: «Temo che ci sia stato un tam tam tra i giovani su internet o sui social network - commenta Marco Serena, della Pro Loco banina -. Vengono qui e non gustano il vino, semmai lo trangugiano. Alzano un po’ il gomito: non è bello vedere ragazzi ubriachi per terra e non riusciamo a capire come fare ad evitarlo. Purtroppo, nonostante l’ordinanza, ha vinto il commercio. Comunque fino a questa sera, non c’è stato alcun particolare problema».

 

In generale la festa, sottolinea Serena, «è andata molto bene, con un flusso di persone costante fin dalla prima mattinata e forse un po’ meno gente rispetto agli altri anni mentre c’era la sfilata dei carri ma poi un nuovo forte afflusso a partire dalle 18».

 

La manifestazione si è conclusa poi in tarda serata con i fuochi d’artificio. È stata la giuria popolare a votare i carri allegorici migliori, che hanno ricevuto dei trofei: al primo posto ha vinto «Brindisi tricolore - menati come pochi». Al secondo «La leggenda del roverone rosso»; al terzo «Vendemmia spaziale»; al quarto «Enotrafficanti: sotto il segno dell’uva»; al quinto «I balabiut: l’ape Maia e il Camolone gigante», al sesto posto «Gli amici del fantabosco: in vino veritas». I premi in denaro verranno invece assegnati sabato prossimo, in piazza del Popolo, durante il prossimo appuntamento del settembre banino, da una giuria tecnica.