Lodi, 20 settembre 2011 - Il Municipio e il sindaco si salveranno. Ma spariranno le Giunte e i Consigli comunali. Questo il disegno previsto, all’interno della manovra correttiva di Ferragosto approvata dal Governo e pubblicata alla fine della scorsa settimana sulla Gazzetta Ufficiale, per i sette comuni lodigiani che contano meno di mille abitanti. Scatta anche l’obbligo, in base a quanto stabilisce il decreto legge 138, di svolgere in modo associato le funzioni amministrative con altri comuni contermini con popolazione pari o inferiore ai 1.000 abitanti. Nasceranno così Unioni municipali o Unioni di Comuni.

Queste norme riguarderanno Maccastorna, Camairago, Cavacurta, Cornovecchio, Meleti, Terranova de’ Passerini e Abbadia Cerreto. Il sindaco rimarrà, in questi centri, il solo organo di governo. Ciò, è scritto nero su bianco, «al fine di assicurare il conseguimento degli obiettivi di finanza pubblica e il contenimento delle spese degli enti territoriali». Al posto dei comuni al di sotto dei 1.000 abitanti sorgerà così una «Unione municipale». Ma solo se confinano con comuni che abbiano sempre meno di 1.000 abitanti e fino a raggiungere almeno 5.000 abitanti.

 Ciò non potrà accadere nel Lodigiano, dove i comuni confinanti con meno di 1.000 abitanti non riescono ad arrivare alla soglia dei 5.000. Per loro si aprirà quindi la possibilità di unirsi con centri che abbiano più di mille abitanti, ad esempio Castelnuovo Bocca d’Adda o Caselle Landi. A prendere le decisioni per questa nuova realtà sarà poi un Consiglio comunale composto, oltre al sindaco, da 5 consiglieri e un numero massimo di 2 assessori. Il sindaco di Cornovecchio, Cavacurta o Camairago o così via, sarà eletto a suffragio universale e diretto.

Proviamo ora a considerare i possibili scenari futuri per i sette comuni «mignon» lodigiani. Maccastorna, con i suoi 68 abitanti, deve obbligatoriamente unirsi. Potrebbe farlo con Cornovecchio (239 abitanti), Meleti (425 abitanti) ma insieme come detto non arriverebbero ai 5 mila abitanti richiesti dalla legge. A questo punto devono guardare più in là. A Castelnuovo Bocca d’Adda ad esempio, con i suoi 1.498 residenti o a Caselle Landi con i suoi 1.687 abitanti.
 

Per Cornovecchio si apre anche la possibilità di stringere un patto con Maleo che di abitanti ne conta 3.280 oppure con Corno Giovine (1.196 residenti). Non è escluso poi che Maccastorna “sposi” da solo Castelnuovo Bocca d’Adda o che Meleti faccia lo stesso con Caselle Landi.

Tutto da decifrare anche il futuro dei comuni di Cavacurta e Camairago. Sono confinanti. Ma con i loro, rispettivamente, 876 e 686 abitanti, non riescono ad arrivare ai 5 mila richiesti. Cavacurta potrebbe fare “unione” con Codogno e suoi circa 15 mila abitanti, così come Camairago potrebbe guardare con interesse a un’alleanza con Castiglione d’Adda, dove i residenti sono circa 5 mila. Oppure entrambi potrebbero aggregarsi a uno dei due comuni più grandi. Terranova de’ Passerini poi (914 abitanti) si potrebbe confina con la città di Casalpusterlengo (quasi 15 mila abitanti) oppure con Castiglione d’Adda. Per Abbadia Cerreto porte aperte verso il “matrimonio” con Corte Palasio (1.597 abitanti) con cui peraltro un’intesa sullo svolgimento insieme di alcuni servizi è già decollata.