Lodi, 15 settembre 2011 - Speriamo che sia la volta buona. Che anche gli evasori sconosciuti al Fisco comincino a piangere. Perché finora hanno pianto soprattutto le famiglie degli onesti lavoratori che non dormono la notte se hanno un debito e pagano le tasse fino all’ultimo centesimo. Speriamo non si tratti soltanto di promesse di facciata e che si lavori sul serio per sconfiggere l’enorme “piovra” composta da furbi di ogni genere che frodano il Fisco e usufruiscono dei servizi pubblici regolarmente finanziati dagli onesti.

 

Sarebbe ora che chi ne ha facoltà, in primo luogo Agenzia delle Entrate e Guardia di Finanza, si impegnino in
controlli incrociati e a sorpresa. Non mettendo nel mirino solo i “soliti noti”, ma passando al vaglio carte e scontrini emessi da imprenditori che - incredibilmente - dichiarano meno di persone che svolgono professioni ben più umili. Quali? Basta guardare le dichiarazioni dei redditi. Perché solo in Italia, tanto per fare un esempio, tanti gioiellieri in media dichiarano meno di un operaio in catena di montaggio.

 

Questo - si badi bene - senza fare di tutt’erba un fascio e senza vessare gli onesti. Che, per fortuna, ci sono e resistono. In tutte le categorie. Perché la caccia alle streghe non serve a nessuno. Basterebbero controlli
seri e mirati del Fisco.