Casalpusterlengo, 9 settembre 2011 - Il coro dei no all’inceneritore proposto dalla Elcon Italy Srl diventa sempre più fragoroso e sta per divampare un’altra clamorosa protesta. Il 20 settembre il progetto dell’impianto per il trattamento di pattume farmaceutico e altri rifiuti tossico-nocivi, arriva in regione sui tavoli della Commissione Territorio. Dal vertice al Pirellone, almeno per ora, rimangono esclusi gli esponenti del comitato “Casalerespira”. Proprio le voci della dissidenza documentata da elementi e analisi tecnico-scientifiche. Nel comitato Monica Moretti svolge uno dei ruoli più attivi: è la portavoce ufficiale. Raccoglie e gestisce, anche attraverso internet, le querelle, le riflessioni le ansie di tanti cittadini.

 

Come pensate di reagire alla mancata convocazione a Milano?
«Siamo al top dell’irritazione, ma questa disdetta ci rende ancora più determinati e aggressivi. Abbiamo iniziato a lottare da marzo in poi non appena si è diffusa la notizia del possibile insediamento dell’inceneritore. Il comitato ha sbandierato la contrarietà collettiva in due affollate assemblee pubbliche, poi con la raccolta di firme. Ed ancora negli incontri a raffica con gli amministratori locali e provinciali, nel corteo pacifico del 25 luglio. E il prossimo 20 settembre, sia che ci consentano di parlare in commissione sia che ci escludano, terremo comunque una manifestazione pacifica, ma anche fragorosa, davanti al Pirellone. Siamo gli unici ad aver presentato osservazioni al progetto. Non possono zittirci».

 

Ma come siete organizzati?
«All’interno del comitato Casalerespira, dopo la costituzione ufficiale che risale al 7 maggio scorso, sono operativi due gruppi di lavoro, uno con incarichi organizzativi e logistici e l’altro composto da fior di professionisti (tecnici specializzati e avvocati). Sono stati i professionisti a far cadere la maschera del progetto Elcon presentato in prima battuta come un impianto di trattamento delle acque. Altro che acque! Nelle carte si parla di trattare 175 mila tonnellate all’anno di rifiuti, chimici, farmaceutici e pattume speciale con scorie da incenerire in un camino da 40 metri. Significa diossina, piombo, polveri sottili. Come se non bastassero i veleni che già adesso stiamo respirando».

 

I cittadini condividono la vostra battaglia?
«La condividono senza riserve. Tutti hanno a cuore la propria salute e quella delle nuove generazioni. Molti mi fermano per strada per conoscere come stanno le cose».

 

E i politici? Gli amministratori locali?
«Finora siamo in sinergia. Sono collaborativi. Avremo altri incontri in Provincia nei prossimi giorni e se non riusciremo a farci ascoltare in regione competerà a loro mettere l’accento su una opposizione che fa leva su 15 mila abitanti in città e sulla solidarietà di tutto il vicinato».