Cornegliano Laudense, 26 giugno 2011 - Erano partite in mattinata con un ultraleggero dalla scuola di volo Lodifly di Cornegliano le due persone trasportate nel pomeriggio di ieri all’ospedale di Novara in seguito ai traumi riportati durante un atterraggio di emergenza in un pianoro a 1500 metri di quota nell’area di Megiana, fra i Comuni di Scopa e Piode nel Vercellese. Secondo i carabinieri della compagnia di Borgosesia, l’aereo avrebbe avuto un calo di potenza che avrebbe costretto il pilota, S.A., 62 anni, milanese, ad un atterraggio di fortuna. Nessuna delle due persone a bordo è in pericolo di vita anche se è stata la donna, C.A., 57 anni di Lodi ad aver riportato i traumi più consistenti.

Negli hangar presso la pista in mezzo ai campi coltivati di Cornegliano sono collocati una ventina di ultraleggeri dei rispettivi proprietari. «In Italia possiamo contare circa 12 mila ultraleggeri: per poterli guidare un aviatore deve compiere almeno cento ore di volo all’anno. I mezzi di aviazione generale, per la cui guida bastano dodici ore di volo annue, sono invece soltanto settecento - hanno detto ieri alcuni dei presenti -: statisticamente dunque gli incidenti possono essere più frequenti anche se in realtà chi guida gli ultraleggeri spesso ha più esperienza. Certo, ci può essere il problema meccanico ma, se ci sono le condizioni a terra, si può comunque atterrare proprio perché l’aereo è leggero. Poi possono esserci il malore o l’errore umano, come nel caso dello scorso anno: noi ci siamo fatti l’idea che quel pilota stesse volando troppo basso». Era partito sempre dall’aviosuperficie di Cornegliano, infatti, l’ultraleggero guidato da Giacomo ‘Jimmy’ Andena, pilota 62 enne, che aveva preso a bordo la 16enne Silvia Bianchini per farle vedere Lodi dall’alto. L’areo, il giorno di Pasquetta, era però precipitato nel fiume Adda, senza lasciare scampo ai due occupanti

Era, invece, un dipendente della Novaris di Voghera e stava spargendo prodotti fitoterapeutici sui vigneti trevigiani il protagonista di un’altra disavventura aerea che si è verificata nel fine settimana. Massimo Alocci, 37 anni, originario di Grosseto, è morto sabato mattina sulle colline di Cison Valmarino, in provincia di Treviso. Con un elicottero S269C avrebbe urtato i cavi dell’alta tensione ed è precipitato al suolo, in località Rolle, morendo sul colpo. Il servizio di spargimento sostanze è solo uno dei diversi lavori aerei effettuati dalla Novaris di Voghera, che disponde di una flotta con 4 modelli di elicotteri.