Codogno, 23 giugno 2011 - È ormai caos profughi a Codogno. E la vicenda rischia di trasformarsi in un caso dai risvolti politici: la Lega Nord infatti è pronta ad andare in piazza sabato, mentre Rifondazione comunista intende replicare con un volantino e l’Unione sindacale di base (Usb) minaccia di contrastare duramente il presidio leghista. La temperatura si alza su una vicenda la cui gestione ha oggettivamente evidenziato qualche falla.

 

I 12 ragazzi africani, ospitati nell’ex psichiatrico di viale Gandolfi e che hanno chiesto lo status di rifugiato politico, hanno trascorso senza particolari problemi il terzo giorno, anche se la convivenza con le ospiti resta un punto interrogativo, tanto che quando gli stranieri scendono in giardino, le donne rimangono nel loro reparto. Ieri la confusione era totale. In mattinata, Gianfranco Bignamini del sindacato Usb ha incontrato il sindaco Vincenzo Ceretti, ribadendo che la struttura non è idonea ad ospitare questa tipologia di persone e poi ha attaccato la Lega.

 

«È vergognoso strumentalizzare. Se il Carroccio sarà in piazza, ci saremo anche noi e non so come andrà a finire» minaccia Bignamini. Il segretario provinciale di Rifondazione Andrea Viani invece ha puntato il dito contro la Lega: «La loro posizione fa vomitare. Sono loro i responsabili di questo disastro. Ne approfittano vigliaccamente. Saremo anche noi in piazza e diremo che sono razzisti». «Abbiamo diffidato la responsabile della struttura di viale Gandolfi in quanto siamo di fronte ad una mancata tutela della salute delle ospiti — ha aggiunto —. Deve immediatamente spostare gli immigrati. Chiedo al sindaco se non sia possibile utilizzare gli spazi del quartiere fieristico».

 

Ma Ceretti, interpellato, fa sapere che la fiera non sarà aperta ai profughi. «Occorre garantire un posto dignitoso» ha detto. Ma Ceretti, nonostante il suo aplomb, non ha nascosto l’irritazione su questa questione. «Il Prefetto di Lodi ha rimpallato su quello di Milano. A tutt’oggi non siamo stati interpellati nè avvisati. Sono stati saltati dei passi intermedi». E stasera la questione sbarcherà in Consiglio comunale.

 

Acque molto più tranquille invece negli altri comuni dove sono stati portati gli altri immigrati. I 6 profughi affidati alla comunità Famiglia Nuova di Crespiatica sono stati smistati 2 alla Casa Oceano di Lodi, 2 alla Comunità Fontane di Cornovecchio e 2 alla Comunità La Collina di Graffignana. «I nostri due ospiti sono del Mali e hanno rispettivamente 19 e 26 anni — riferisce Carla Spiaggi, responsabile della comunità La Collina —. Sono tranquilli e hanno iniziato a socializzare. Parlano francese e sono musulmani. Hanno raccontato il loro viaggio in mare durato 12 giorni. Stamattina (ieri per chi legge, ndr) sono stati accompagnati a fare un giro all’esterno per fare un po’ di movimento fisico».

 

Nessun problema neppure all’Oasi 7 Casa Mahima di Boffalora d’Adda, dove sono stati accolti 6 profughi. «Si stanno comportando bene — riferisce il volontario Aquilino Conti —. Vivono in un loro alloggio con tre stanze. Fanno le pulizie e si cucinano da soli. Sono tutti nigeriani e hanno dai 22 ai 38 anni. Lavoravano in Libia e con la guerra sono stati costretti ad andarsene. Hanno affrontato un viaggio su una barchetta verso Lampedusa ammassati in 250 per 27 ore. Vorrebbero andare a Milano a trovare i loro amici, ma per adesso non possono».