Lodi, 12 maggio 2011 - Una guardia giurata di 47 anni residente in un paese poco a sud di Lodi è stata rinviata a giudizio ieri dal giudice per l’udienza preliminare con la pesante accusa di violenza sessuale nei confronti dei figli della propria convivente. La prima udienza del processo si terrà il 22 settembre.

La vicenda inizia nel 2004 quando la madre dei due bimbi, una maschio ed una femminuccia di 8 e 10 anni, dopo essersi divisa dal padre si trasferisce a vivere con il nuovo compagno in un paesino alle porte di Lodi, portando con sè i due bambini. È con l’ingresso nella nuova casa che secondo quanto raccontato dagli stessi bambini si sarebbero manifestate le attenzioni morbose del patrigno, che li avrebbe pian piano costretti a sottostare alle sue fantasie.

«Ci faceva fare delle cose brutte» ha raccontato la bambina, diventata ormai quasi maggiorenne, al giudice scoppiando poi a piangere al termine della ricostruzione. La ragazza avrebbe descritto diversi episodi di vario genere, che non sarebbero però mai sfociati in rapporti sessuali completi. Gli abusi sarebbero andati avanti dal 2004 al 2009, ma i bambini non avrebbero mai raccontato nulla per paura di non essere creduti. Fino a quando durante una visita dal padre naturale la ragazzina avrebbe iniziato ad aprirsi raccontando pian piano tutto. L’uomo a quel punto avrebbe avvisato la ex moglie, a cui avrebbe raccontato tutto assieme ai bambini. Ma la donna gli avrebbe risposto dandogli dei bugiardi e accusandoli di essersi inventati tutto.

È quindi scattata la denuncia alle autorità, che qualche mese fa hanno disposto in via cautelativa l’allontanamento dei ragazzi dalla casa. La maggiore è stata affidata ai nonni, mentre il più piccolo è stato riconsegnato al padre naturale. La guardia giurata ha negato ogni accusa, decidendo quindi di affrontare il processo davanti ai giudici del tribunale di Lodi per discolparsi.