Lodi, 13 aprile 2011 -  «Gli episodi relativi a incendi sospetti in impianti di trattamento rifiuti, non possono essere minimizzati: non è tutto sotto controllo. Siamo in attesa dell’esito delle indagini della magistratura. Ma 8 o 9 incendi nel settore dei rifiuti, compreso l’ultimo a Marudo, sempre nel fine settimana quando non ci sono gli operai e con il fuoco appiccato in punti diversi, non sono coincidenze. Non possiamo fare ipotesi ma sembra che ci sia una strategia comune. Qualora dovessero emergere infiltrazioni mafiose o della malavita faremo di tutto perché non lavorino su questo territorio».

Ieri pomeriggio a palazzo San Cristoforo in apertura della prima seduta della “commissione speciale ricognitiva sulla presenza di infiltrazione di associazioni criminali organizzate nel territorio lodigiano”, sorta di “commissione antimafia”, Pietro Foroni, presidente della Provincia, ha relazionato sull’incontro, avvenuto in mattinata, del Comitato per l’Ordine pubblico in Prefettura e ha rimarcato il suo impegno: «Si è stabilito che bisogna tenere gli occhi ben aperti — rimarca —. Noi stiamo già controllando meglio le procedure d’appalto e il settore rifiuti. In quest’ultimo abbiamo avviato una rivoluzione per evitare di importare rifiuti da altre realtà. Verificheremo anche ciò che è stato fatto in passato: se c’è davvero una regia si è sviluppata negli anni».

A guidare la commissione (non si è presentato, come annunciato, Giacomo Arcaini, Udc; Mauro Soldati, Pd, ha sostituito Osvaldo Felissari), è Nicola Buonsante (Pdl): «Ho proposto una scaletta di incontri: vogliamo sentire qualche magistrato specializzato, come Michele Prestipino (Dda di Reggio Calabria, ndr). Sentiremo poi le forze dell’ordine e le associazioni di artigiani e industriali e i vigili del fuoco».