Marudo, 11 aprile 2011 - Devastante rogo alla ditta «Lodigiana Maceri» di Marudo, in via Luna 37. Inferno tra i rifiuti di carta, cartone, legno e plastica. Due file di capannoni e mezzi, in un’area di 35mila metri quadrati, sono stati divorati dalle fiamme. Il rogo è scoppiato, per cause da accertare, ieri alle 14.30 quando l’area era deserta da due ore e non era in corso alcuna attività.

Flaminio Di Girolamo, direttore dell’Arpa di Lodi, spiega: «Non ricordavo incendi così estesi e tanto fumo. Entro una settimana sapremo se è stata emessa diossina, dato che sono bruciati anche involucri in plastica rigidi e cellophanne dei gadget dei giornali. Per fortuna il fitto fumo nero si è diretto lontano dalle case». Il comandante della Polizia provinciale, Arcangelo Miano, ha detto: «Le rogge sono state salvate creando una sponda di terra nel colatore Cavetto. Una ditta specializzata ha spurgato le vasche di contenimento dell’azienda».

Sul posto sono arrivati 15 mezzi dei vigili del fuoco e 50 uomini: «Pompieri da Sant’Angelo, Casale, Lodi, Vimercate, Pavia. Senza contare i cambi. Per due giorni continueremo a bagnare e smassare i rifiuti», spiega il comandante provinciale Ugo D’Anna. Presenti il vicesindaco di Lodi Vecchio e i sindaci di Sant’Angelo e Borgo San Giovanni, oltre a Protezione civile di Caselle Lurani, Marudo, Somaglia, Lodi nord, Tavazzano, Castiraga e Somaglia. «I volontari hanno dimostrato prontezza. Venti uomini sul posto subito, più altri 40 a disposizione e vari turnisti. Li coordinano Marco Vignati e Francesco Morosini oltre alle forze dell’ordine», ha spiegato il comandante Miano.

I volontari si sono occupati dei 35 sfollati: quattro, di cui due allettati, hanno trovato ricovero nella sede della Protezione civile e in palestra; il resto da parenti. Impossibile farli rientrare nelle loro case in via Leopardi, Manzoni e Luna. Gara di solidarietà per recuperare effetti personali e salvare animali domestici dall’intossicazione.

Sono rimasti intossicati, ma lievemente, 7 dipendenti della ditta intervenuti per tentare di arginare i danni. Una donna è finita in ospedale a Melegnano dopo uno svenimento. Il 118 ha allestito un punto di primo intervento nella vicina fabbrica Giannoni. La tensione era alta, tanto che si è scatenata una lite tra chi voleva a tutti i costi rincasare e chi stava lavorando per spegnere il rogo. Tra fiamme e crolli Provinciale, Arpa e Asl hanno eseguito i rilievi. Eugenio Ariano dell’Asl conclude: «Entro due settimane sapremo bene tutto, ma non mi aspetto nulla di particolarmente tossico. Il problema era la nube».