Marudo, 11 aprile 2011 - Ancora fiamme, fumo e tanti punti interrogativi il giorno dopo lo spaventoso incendio divampato alla “Lodigiana Maceri” di Marudo, ditta che tratta rifiuti, essenzialmente carta, legno e plastica. Anche ieri tredici squadre dei vigili del fuoco, da Lodi, Casalpusterlengo e Milano e provincia, sono state impegnate al “capezzale” dell’azienda, per spegnere gli ultimi rimasugli del rogo e accatastare il materiale incenerito.

Dalle 12 di ieri inoltre la direzione del vento è cambiata ed ha invaso la vicina Castiraga Vidardo. Qui è scattata un’ordinanza per invitare tutti i residenti a tenere chiuse le finestre onde evitare che l’odore acre di plastica bruciata e il fumo potessero entrare nelle pareti domestiche. Trentacinque sono state le persone che, tra sabato e ieri, hanno passato la notte fuori casa in quanto la loro abitazione era presa d’assalto dal fumo. Di queste 31 sono stati ospitati da amici e parenti e 4 (due disabili e due anziani) hanno trovato invece accoglienza nella palestra comunale assistiti dagli uomini della protezione civile coordinati da Marco Vignati e Francesco Morosini.

«Le 35 persone — spiegava ieri il comandante della Polizia provinciale Arcangelo Miano — da stasera alle 21 torneranno a casa. Però con alcune prescrizioni. Non possono usare l’auto nella via perché il muro è ancora pericolante e potranno essere nuovamente evacuate nel momento in cui le centraline installate dall’Arpa dovessero indicare un pericolo nell’aria».

«I primi riscontri che arrivano dai nostri campionatori sono abbastanza tranquillizanti — dichiara Flaminio Di Girolamo, direttore dell’Arpa —. La qualità dell’aria non sembra aver subito alterazioni pericolose. Idem per le acque che sono state contenute a dovere. Per sapere se è stata emessa diossina ci vorrà ancora qualche giorno». A seguito del rogo sono rimasti intossicati 7 dipendenti intervenuti per cercare di arginare i danni e una donna è finita in ospedale a Melegnano dopo uno svenimento.

Dopo questo ulteriore incendio in impianti di rifiuti (l’ottavo in poco più di un anno senza contare gli altri precedenti) i dubbi su quello che sta succedendo nel Lodigiano restano tutti sul tavolo. La Direzione distrettuale antimafia ha già aperto un’inchiesta. A cercare di fare chiarezza ci penserà pure la commissione speciale d’indagine voluta dalla Provincia e che si riunirà per la prima volta domani alle 17,30 in sala Giunta. «A questo punto ci sono un po’ troppe coincidenze» dichiara il presidente Nicola Buonsante.