Lodi, 9 marzo 2011 - L'Antitrust, autorità che vigila sull’osservanza e il rispetto delle norme per prevenire accordi illegittimi tra aziende produttrici di beni o fornitrici di servizi a danno dei consumatori, ha deciso di aprire un procedimento contro le due principali società distributrici di gas del Lodigiano, «per una possibile intesa volta a ledere la concorrenza sul mercato».

Nel mirino dell’autorità sono finite così la società E.On Rete e la Linea Distribuzione: la prima è attiva nella distribuzione di gas naturale in 298 Comuni italiani, tra cui ben 19 lodigiani, mentre la seconda da anni svolge il servizio di distribuzione in 72 Comuni di Lombardia e Veneto, tra i quali la stessa Lodi. I fatti contestati non sarebbero tuttavia stati commessi nel Lodigiano. «Il procedimento notificato oggi alle parti interessate nel corso di alcune ispezioni condotte con l’ausilio del Nucleo Tutela Mercati della Guardia di Finanza — spiega infatti in una nota la stessa Antitrust — è stato avviato alla luce di una segnalazione del Comune di Casalmaggiore, nel Cremasco, che ha indetto una gara per l’affidamento del servizio di distribuzione del gas, in qualità di capofila di un gruppo di otto Comuni della provincia. Alcuni di questi hanno E.On Rete quale concessionario uscente, mentre altri hanno Linea Distribuzione».

«Alla gara — si legga ancora nel comunicato — hanno partecipato solo i gestori uscenti, E.On Rete e Linea Distribuzione Srl, riunitisi in un’Associazione Temporanea d’Impresa. Gli altri concorrenti, nonostante gli inviti ricevuti, hanno infatti deciso di non presentare alcuna offerta, anche alla luce dell’impossibilità di prendere visione dell’impianto di distribuzione localizzato sul territorio interessato: E.On Rete, nonostante la richiesta del Comune di consentire l’accesso ai concorrenti, ha infatti negato il sopralluogo».

Il ritiro improvviso di tutti i concorrenti ha così fatto scattare il sospetto dell’autorità, che ha deciso di vederci chiaro. «Secondo l’Antitrust — si legge nella nota diffusa dall’Antitrust — gli elementi raccolti evidenziano la possibile esistenza di un coordinamento anticoncorrenziale nella partecipazione alla gara bandita dal Comune di Casalmaggiore per il riaffidamento del servizio di distribuzione del gas in otto comuni». In pratica le due società, anzichè presentarsi ognuna per proprio conto, avrebbero fatto «un uso improprio e illecito dell’Associazione temporanea d’impresa al solo scopo di ripartirsi il mercato messo a gara, mantenere ciascuna il proprio bacino di affidamento e riacquistarlo al minor prezzo». Facendo così saltare la concorrenza del mercato, a svantaggio dei clienti, secondo i sospetti dell’Antitrust.