Lodi, 8 marzo 2011 - Il Governo intende riesaminare, prima della scadenza previsti, l’autorizzazione ambientale concessa a E-On per la centrale termoelettrica di Tavazzano e Montanaso. Questa la novità giunta ieri da Roma e che si inserisce all’interno del contenzioso in atto tra la Provincia di Lodi e i vertici della multinazionale. L’Amministrazione provinciale ha avviato infatti un braccio di ferro perché pretende che il colosso energetico rispetti le promesse contenute nella convenzione stipulata il 6 marzo 2008 con cui si impegnava a costruire un nuovo gruppo e soprattutto a compiere interventi per la tutela dell’ambiente. Il Ministero dell’Ambiente ora ha invitato E.On a presentare apposita richiesta di autorizzazione integrata ambientale (Aia) «per modifica sostanziale» e, come ha messo nero su bianco, «resta in attesa di ricevere la suddetta richiesta per poter avviare il procedimento istruttorio».

In pratica sembra intenzionato a rivedere la prescrizione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale per limitare il più possibile l’impatto negativo sull’ambiente da parte della centrale esistente. La procedura Aia ha durata di 5 anni e per E-On sarebbe dovuta scadere nel 2014. «È un passo significativo — commenta il Presidente della Provincia Pietro Foroni —. Il Ministero dell’Ambiente sta rimettendo in gioco, così come richiesto dalla Provincia e dai Comuni di Tavazzano e Montanaso, che il rilascio di una nuova Aia possa essere subordinato al rispetto di quanto previsto nella convenzione. Chi opera sul nostro territorio deve rispettarlo. La tutela della salute pubblica è più importante di qualunque aspetto economico che sarebbe dovuto derivare dal non rispetto della convenzione firmata con E.On».