Codogno, 4 marzo 2011 - La prefettura fa un sondaggio tra i comuni per sapere se vi sono spazi idonei per poter affrontare l’eventuale emergenza profughi in fuga dall’area magrebina, mentre il comune di Casale si trasforma in 007 scovando una cinquantina di stranieri che, pur avendo un regolare permesso di soggiorno e residenza in città, avrebbero in mano un contratto di lavoro “fantasma”.

Per questo motivo, il sindaco Flavio Parmesani sarebbe pronto a rivolgersi alla magistratura con un esposto supportato da un dossier. «Dopo gli ultimi fatti di cronaca relativi alle false regolarizzazioni, crediamo che possa esserci una regia occulta dietro ad alcune anomalie riscontrate» ha spiegato il primo cittadino. Intanto i sindaci del Lodigiano sono stati contattati, secondo quanto appreso, negli ultimi giorni, da funzionari della Prefettura che hanno effettuato una sorta di indagine esplorativa per sapere se esistono disponibilità di abitazioni ed edifici pubblici.

Codogno e Casale hanno detto di no così come Sant’Angelo anche se il sindaco Domenico Crespi ha però precisato. «Ho solo detto che ho un’area piccola vicino all’ospedale di circa 2.000 metri quadrati. Sarei stato un bugiardo se non glielo avessi detto, ma ho anche precisato che è vicina ad una zona sensibile e quindi da qui ad utilizzarla ce ne passa».

Il sindaco codognese Emanuele Dossena conferma che è stato contattato, anche se la risposta è stata negativa in quanto «non esistono abitazioni libere di proprietà comunale; mi è stato pure chiesto se per caso la parrochia poteva avere disponibilità in merito». Resta il fatto che in città ci sono i 30mila metri quadrati del quartiere fieristico al quartiere Villaggio San Biagio. Anche dal sindaco casalese Flavio Parmesani è arrivata una risposta negativa. «Ho detto che il comune non ha spazi pubblici nè case».

«Nessuno ci ha ancora contattato — riferisce il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini —. Di certo, da quello che sentiamo in questi giorni ci sembra assurdo che il criterio di ripartizione degli sfollati tra le province della Lombardia possa essere semplicemente aritmetico e non proporziale al numero dei residenti. Valuteremo». Nel Lodigiano si ipotizza che potrebbero arrivare, qualora la situazione precipitasse, 300 immigrati, anche se Parmesani dice che «forse il numero potrebbe essere più alto».