Lodi, 10 febbraio 2011 - Sono stati 152 (78 maschi e 74 femmine) i bambini lodigiani in sovrappeso o obesi reclutati dall’Asl tramite 21 pediatri di base del territorio e inseriti, tra il 2007 e il 2009, in un percorso assistenziale. Maschi e femmine sono stati inseriti in un percorso diagnostico-terapeutico. I pediatri, per informare minori e famiglie, hanno utilizzato dei questionari sulla frequenza di consumo dei cibi e hanno chiesto ai bambini di tenere un diario alimentare e hanno fornito le linee guida per la terapia dietetica dell’obesità pediatrica, hanno fatto ricorso pure al sito web “Nutrirsi con fantasia” (29%).

In 130 casi sono state effettuate visite di controllo trimestrali. Il miglioramento dello stato ponderale ha riguardato il 45% dei ragazzi monitorati, quello delle abitudini alimentari è stato registrato nel 76% dei casi. Nella fascia 5-6 anni, presa di riferimento in quanto è quella dove, dopo la crescita pressoché solo in altezza tra 1 e 5 anni, il bambino comincia ad accrescere la propria adiposità, emerge una riduzione dei bambini in eccesso ponderale pari a -5% in 5 anni. Si passa dal 22% del 2004 al 17,2% del 2009.

«Non possiamo ancora dire a cosa siano dovuti questi dati — spiega Maria Grazia Silvestri, attuale direttrice sanitaria dell’azienda e già responsabile del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione — perché il numero di soggetti, seppur significativo rispetto al campione della nostra provincia, non consente di arrivare a conclusioni generalizzabili. L’azienda fornisce linee di indirizzo o modelli base di tabelle dietetiche (1298 quelle elaborate nel 2009), eventuali programmi dietetici personalizzati, sorveglianza sulla qualità igienico-nutrizionale del pasto (896), sopralluoghi (91), elaborazione linee di indirizzo (52) per la formulazione dei capitolati d’appalto e per la gestione del servizio, oltre a svolegere attività di sportello informativo (424). Il 17,2% dei bambini lodigiani tra i 5 e i 6 anni è sovrappeso (12,2%) o obeso (5%).

Dottoressa Silvestri, a che età cominciano ad emergere problemi di eccesso ponderale?                                     «Dalla nascita fino al primo anno di vita del bambino. In seguito i valori di Bmi (dall’inglese Body Mass Index, cioè Indice di Massa Corporea, rapporto tra peso e altezza, ndr) diminuiscono per la crescita staturale del bambino per poi riprendere ad aumentare in genere dai 5-6 anni. La fascia più colpita in età evolutiva è in genere tra i 6-9 anni, senza differenze significative tra maschi e femmine».

In che percentuale l’eccesso è dovuto ad alimentazione e stili di vita scorretti o invece a disfunzioni del metabolismo?
«L’obesità è secondaria ad altre cause, come endocrinopatie o terapie farmacologiche prolungate, solo nel 3% dei soggetti. Nel 97% dei casi, dunque, oltre a fattori ambientali come avere già uno o due genitori obesi, è dovuta ad uno scorretto stile di vita alimentare, a scarsa attività fisica».

Nel Lodigiano ci sono 2 bambini in eccesso ponderale ogni 10. Come lo interpreta?
«È una situazione meritevole di attenzione, seppure non di allarme. E’ certamente importante investire in politiche di promozione della salute».