Pavia, 28 gennaio 2011 - «Privati di troppo, ci riprendiamo tutto”. Si legge su un lenzuolo legato da ieri alle sbarre dell’ex istituto Mondino e in quella frase è sintetizzata l’intera protesta degli studenti universitari e medi, che dopo il corteo organizzato per la mattinata, hanno occupato l’edificio di via Palestro. Sono entrati nell’edificio che l’università ha ricevuto dal Demanio, dismesso da diversi anni e si sono messi al lavoro per ripulirlo e attrezzarlo per passarvi la notte. Un’azione dimostrativa per attirare l’attenzione sulle poliche immobiliari dell’ateneo che, sostengono gli occupanti «sono andate verso la svendita del patrimonio pubblico.

«Come interpretare la vendita del palazzo sede delle segreterie umanistiche e del dipartimento di lingue per reperire capitali da investire in ristrutturazioni? — si domandano — Oppure la concessione alla fondazione privata Alma Mater Ticinensis di una parte di Palazzo Vistarino in cambio di un contributo per la sua ristrutturazione? Palazzo Vistarino diventerà sede di una foresteria “di lusso”. A chi non spetterà una delle rare borse di studio sopravvissute ai tagli toccherà rivolgersi al mercato degli affitti”. Solo a Pavia, infatti, quest’anno potrebbero esserci 550 borse di studio in meno.

«Passiamo all’offensiva — proseguono gli studenti —. Non reclamiamo diritti, costruiamo servizi gratuiti». E la sede, nelle intenzioni dei ragazzi dovrebbe essere proprio l’ex Mondino dove allestire una sala seminari e un’aula studio dotata di internet, in cui tenere corsi autogestiti, laboratori foto e video, corsi di informatica.

«Vogliamo anche aprire un nuovo collegio - aggiungono gli occupanti - da affiancare a quelli storici, uno studentato e una mensa. Con una novità, per tutti coloro che hanno bisogno di un posto letto solo sporadicamente: il primo ostello cittadino». Ma l’occupazione non è ovviamente condivisa dal rettore Angiolino Stella. «Ho sottolineato ancora una volta la massima disponibilità dell’ateneo a cercare una soluzione adeguata all’esigenza di spazi stabili per le attività degli studenti — ha detto il rettore — e ho ribadito di essere disponibile già da lunedì per un incontro, purché le richieste siano coerenti con la mission e le attività dell’ateneo e a patto che vengano liberati al più presto i locali occupati in via Palestro».

Attualmente, l’edificio dopo il trasferimento dell’istituto Mondino nella nuova sede non è utilizzato, in attesa di lavori di ristrutturazione e sono stati disattivati energia elettrica e gas. Per questo motivi i vertici dell’università avrebbero voluto che i ragazzi se ne andassero subito. Ma fino alla serata di ieri, non hanno voluto saperne. “Non posso condividere questa posizione degli studenti - continua il eettore - ed esprimo la mia forte preoccupazione, legata prima di tutto alla sicurezza di chi sta occupando.

Le condizioni di fruibilità e sicurezza dell’edificio non consentono la permanenza di persone, giorno e notte”. Intanto anche il sindaco Alessandro Cattaneo ha commentato l’occupazione definendola “un film già visto”.