Borghetto Lodigiano, 16 dicembre 2010 - L’accusa ha chiesto otto anni e mezzo di carcere per don Domenico Pezzini, il 73enne «prete dei gay» arrestato lo scorso maggio con l’accusa di aver violentato tra il 2006 e il 2009 un ragazzo bengalese oggi 17enne.

La richiesta è stata formulata dal pubblico ministero Cristiana Roveda nella discussione del procedimento con rito abbreviato davanti al giudice per l’udienza preliminare Maria Vicidomini. Don Pezzini, originario di Borghetto Lodigiano e appartenente alla diocesi di Lodi (anche se da tempo era impegnato nel milanese) risponde di violenza sessuale aggravata dall’età della vittima, 13enne all’inizio dei fatti, dall’aver approfittato delle circostanze di tempo e di luogo tali da ostacolare la privata difesa del ragazzino e dall’abuso di autorità.

Il pm ha ricordato che un altro giovane straniero, dopo aver appreso dai giornali dell’arresto del sacerdote, si era presentato in procura a denunciare di esser stato lui stesso vittima di pedofilia una quindicina di anni fa. Il reato è ormai prescritto, ma la testimonianza è confluita comunque negli atti del procedimento a carico dell’ex docente dell’Università Cattolica e dell’ateneo di Verona.

L’anziano sacerdote è in carcere dallo scorso maggio: a giugno era infatti stato rigettato il ricorso presentato dal difensore. I giudici del Tribunale del riesame avevano evidenziato le «allarmanti modalità della condotta» dell’indagato ed il pericolo di reiterazione del reato «alla luce dei molteplici contatti con giovani uomini extracomunitari» intrattenuti dal sacerdote.
La sentenza per il rito abbreviato, preferito dall’imputato al giudizio immediato chiesto dai pm, è attesa per il prossimo martedì.