Lodi, 15 dicembre 2010 - Dovranno fare, per forza, di necessità virtù i Comuni lodigiani che si vedranno ridurre, nel 2011, i trasferimenti dal Governo ai sensi del decreto legge 78 del 2010, la Finanziaria. Da Roma hanno stretto le maglie della spesa degli enti locali ed ora escono le prime anticipazioni sulle cifre che le varie Giunte Municipali si vedranno decurtare. Il capoluogo, Lodi, dovrà fare a meno di un milione 73 mila e 800 euro. Subito alle sue spalle Codogno, i cui tecnici e assessori dovranno stilare un bilancio senza poter più contare su 332 mila 527 euro.

L’importo è sostanzialmente identico al taglio previsto per il Comune di Casalpusterlengo: in riva al Brembiolo arriveranno 331 mila 667 euro in meno. Sant’Angelo Lodigiano si vedrà togliere 273 mila e 177. Per Lodi Vecchio i tagli previsti sono di 163 mila e 270 euro. Sacrifici pesanti anche per Zelo Buon Persico, municipalità alla quale il 2011 porterà in dono 133 mila 872 euro in meno. Tavazzano con Villavesco dovrà poi rinunciare a 110 mila e 720 euro e Mulazzano a 107 mila e 322 euro. Fuori provincia, ma comunque sempre nel territorio del Basso Lodigiano, il Comune di San Colombano al Lambro, il cui bilancio subirà una “dieta” di 162 mila e 402 euro. Il Ministero dell?interno ha anche prefigurato i tagli alle province. Per Palazzo San Cristoforo si profila, per il 2011, un minor introito di 585 mila e 32 euro.

Deluso e amareggiato è il sindaco di Lodi Lorenzo Guerini. «Si tratta dell’ennesimo patto non rispettato dal Governo, che in estate aveva firmato con l’Anci un’intesa che prevedeva l’adozione di meccanismi di ripartizione dei tagli completamente differenti e una rapida attuazione delle riforme sulla fiscalità locale, a partire dall’istituzione della cedolare secca sugli affitti e della cosiddetta “tassa unica municipale” — dichiara —. Di tutto ciò non si è visto nulla ed ora i Comuni si trovano a fronteggiare l’ennesima, pesante riduzione dei trasferimenti. Ci mettono in seria difficoltà a garantire il mantenimento di adeguati livelli quantitativi e qualitativi dei servizi».

«Taglio dei trasferimenti erariali — aggiunge — significa taglio alla spesa corrente e quindi taglio dei servizi, asili nido, trasporto e refezione scolastica, prestazioni a favore di anziani, disabili, minori e famiglie in difficoltà, cultura. Il governo mette i Comuni di fronte a due opzioni: ridurre i servizi o aumentare le tariffe a carico dei residenti. Per Lodi è un’alternativa che non voglio neppure prendere in considerazione. Confido che ci sia spazio per un intervento correttivo a partire dalle iniziative che il direttivo nazionale dell’Anci, al quale partecipo domani a Roma, deciderà di promuovere».

Il primo cittadino di Codogno Emanuele Dossena, mantiene invece self-control. «Era un taglio già messo in conto — dice —, inferiore ai 400 mila euro che ipotizzavano qualche mese fa. Taglieremo un po’ su tutto, ma sicuramente non sul Sociale. Nel nostro bilancio già oggi non ci sono spese superflue e i costi di rappresentanza sono minimi. Per noi sarà un bel lavoro, ma affronteremo anche questa».

Da Casalpusterlengo l’assessore al Bilancio Antonio Spelta parla di «situazione drammatica». «Il taglio per noi è pesantissimo — afferma — e si va ad aggiungere a quello già subito per il 2010. In quest’anno siamo riusciti a mettere una pezza utilizzando anche una parte del contributo ricevuto da Sorgenia per la realizzazione della centrale a turbogas a Bertonico e Turano. L’anno prossimo non potremo più farlo». «Complessivamente dovremo far fronte a 700 mila euro in meno di spesa corrente — aggiunge —. Vedremo dove intervenire. Sicuramente da noi il Sociale e l’Istruzione avranno un occhio di riguardo. Speravamo che per noi i tagli potessero essere inferiori. Ci hanno assimilato a Codogno che però non ha i nostri stessi problemi di disavanzo e non è costretto come noi ad alienare il patrimonio per far quadrare i conti».