Lodi, 14 dicembre 2010 - Viaggiare in treno, con il nuovo orario in vigore da domenica 12 dicembre diventa un’Odissea con disagi che - nello scalo di Casalpusterlengo (linea Piacenza-Milano) - aumentano in maniera esponenziale. Specialmente per chi è costretto a muoversi dopo le nove del mattino. Tutte le precedenti fermate dei convogli diretti a Milano sono state soppresse. Fino a mezzogiorno nessun collegamento.

Ieri mattina una delle peggiori disavventure è toccata a Billei Oubaha, giovane extracomunitario di 20 anni che si è fatto accompagnare in automobile da alcuni amici fino alla stazione di Codogno, poi non ha trovato nessun treno ed ha percorso a piedi i quasi 5 chilometri per ritornare a Casalpusterengo. «Sono qui da più di due ore — racconta con amarezza —. E adesso c’è solo da aspettare il treno regionale di mezzogiorno». Sono piene di risentimento anche le riflessioni di Sancez Arceli che a Milano ha un impiego come barista. «Questa attesa è snervante — osserva —. Domani (oggi per chi legge) per non arrivare troppo tardi al lavoro mi metto in moto alle nove de mattino».

Gianna Folli viaggia spesso a metà mattinata per recarsi a Milano dove vivono figli e i nipotini. «Sono arrivata in stazione verso le nove e mezza convinta di trovare il mio solito treno: Invece no. Mi hanno detto che avrei potuto utilizzare un pullman che fa scalo lungo la via Emilia. Però l’autobus mi avrebbe portato solo fino alla stazione di Lodi, poi di nuovo in treno. È assurdo!». Riccardo Codecà studia alla statale di Milano, frequenta i corsi di scienze politiche. «Ho un esame nel primo pomeriggio e riesco a farcela con il treno che parte a mezzogiorno. Ma nei prossimi giorni?». Anche Marco Lui è particolarmente amareggiato. «È inaccettabile — dice — mentre cresce l’esigenza di mobilità qui si fa di tutto per danneggiarci».

Da Trenitalia e da Le Nord - almeno per ora - nessun commento, salvo ribadire che il nuovo orario è stato predisposto sulla scorta delle indicazioni dell’assessorato regionale alla Mobilità e Trasporti. L’impatto negativo con il nuovo orario ferroviario fa pandant con le critiche sempre ricorrenti e insistenti nella fascia oraria più strettamente riservata ai pendolari. Arrivano bordate da Roberto Borghi: «Un vero disastro, ieri, con il treno delle 7,52 in condizioni più pietose del solito». Punta l’indice contro i ritardi Alessandro Grecchi, poeta-pendolare: «Hanno soppresso un treno e abbiamo viaggiato stipati come sardine sul regionale 2910 delle 7.40 da Codogno» e - da Piacenza - protesta anche Massimiliano Davoli.

 A Casalpusterlengo, poco prima di mezzogiorno arriva in stazione anche Antonia Altobelli. «Oggi mi va bene prendere questo convoglio — dice — ma in altre occasioni quando dovrò essere a Milano molto prima sarà un vero guaio». So che è stato istituito un pullman da Casale a Codogno per consentire ai viaggiatori diretti a Milano di salire sul Mantova delle 10,58, ma che senso ha andare a Codogno quando quel treno finora si era sempre fermato a Casale?».