Castiglione d'Adda, divieto d'accesso a maghi e cartomanti: "Qui niente ciarlatani"

Il regolamento riguarda tutti quei veggenti e indovini che vogliono effettuare previsioni sul suolo pubblico, gratuite o a pagamento

Foto 16:	Ma non basta correre, ci vuole anche fortuna: la cartomante è in agguato

Foto 16: Ma non basta correre, ci vuole anche fortuna: la cartomante è in agguato

Castiglione d'Adda, 22 marzo 2015 - Il paese chiude tutte le porte a maghi, indovini, veggenti che - magari - si presentano in pubblico con tanto di sfera di cristallo. Nessuno di loro potrà predire il futuro utilizzando il suolo pubblico con banchetti o tavolini. La messa al bando di tutti coloro che a vario titolo sono pronti a fare previsioni sul futuro, sia a pagamento, ma anche in modo gratuito, viene sancita con tanto di regolamento a Castiglione D’Adda, borgata di circa 6mila anime nel cuore della Bassa Padana. Qui nessuna zingara potrà fermarsi per strada a leggere la mano ai passanti nessuno potrà mettersi a fare i tarocchi lungo le vie o nelle piazze. Il divieto si riferisce in particolar modo al mercato settimanale degli ambulanti che si svolge al mattino di ogni giovedì, ma si applica ad altre manifestazioni, fiere o comunque a particolari ricorrenze. Insomma chi proprio volesse conoscere l’andamento del proprio rapporto d’amore, della propria salute dovrà indirizzarsi altrove e comunque fuori dalla cerchia cittadina. La proposta di tenere lontano maghi, indovini, veggenti è arrivata dal consigliere di minoranza Umberto Daccò, già sindaco di Castiglione D’Adda nella precedente legislatura dal 2007 fino al 2012. E l’altra sera la sua mozione ha trovato la approvazione unanime di tutti i consiglieri comunali a partire dall’attuale sindaco Alfredo Ferrari.

«Nel nostro Comune è stato elaborato il regolamento per la disciplina del commercio sulle aree pubbliche – ricorda Umberto Daccò –. Esisteva già una norma per tenere lontano tutti quelli che definisco ciarlatani, ma ho comunque ritenuto opportuno presentare una mozione con regole ancora più restrittive». Ora con la modifica suggerita dal consigliere Daccò, il regolamento (comma 4 articolo 25) vieta in maniera categorica di «giocare, cantare, esercitare attività dirette a speculare sull’altrui credulità o pregiudizio (a titolo esemplificativo e non esaustivo indovini, cartomanti, chiromanti)». In caso di violazione sono previste sanzioni che possono arrivare fino a 500 euro.