Tre case cantoniere aperte per i profughi. Ira della Lega: «Si pensi ai lodigiani»

Sempre più concreta la proposta della Provincia per accogliere i 400 migranti in arrivo

Migranti

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Lodi, 23 aprile 2015 - La Provincia offre le case cantoniere ai profughi. Ma la Lega attacca: «È una vergogna». L’annuncio del presidente Mauro Soldati di mettere a disposizione della prefettura le case cantoniere del territorio (tre su cinque, quelle di Lodi, Castelnuovo e Mairano), per l’emergenza profughi, ha scatenato le polemiche. Nel 2015, come annunciato dal prefetto Antonio Corona, si dovranno accogliere circa 400 persone. Da qui la proposta di Soldati. Che non va giù, però, al deputato della Lega Guido Guidesi. «Aprire le case cantoniere per ospitare gli immigrati è l’ennesima ingiustizia nei confronti dei lodigiani che subiscono la crisi economica e occupazionale, tra cui anziani e disoccupati. Non stiamo parlando solo di profughi ma anche di clandestini».

Da Castelnuovo il sindaco Marcello Schiavi commenta: «Avrei preferito essere interpellato ma, per spirito di misericordia, potrei accettare di ospitare un massimo di 10, 15 persone. Ma vogliamo che tutti gli enti preposti collaborino con noi per il controllo e la gestione sanitaria di queste persone, che la Provincia provveda a rendere agibile la casa cantoniera e soprattutto che non si favorisca la speculazione dei privati. Li gestiremo da noi».

Le case cantoniere escluse sono quelle di Castiglione e Galgagnano, che servono alla Provincia. Da Castiglione il sindaco Alfredo Ferrari risponde: «Noi logisticamente siamo indisponibili ad accogliere. Inoltre se non erro finora nel 2014 nessuno dei profughi arrivati nel Lodigiano ha ottenuto lo status di profugo di guerra. Cosa dobbiamo fare, accogliere clandestini e disperati?». Da Galgagnano parla il sindaco Benedetta Pavesi: «Dentro la nostra casa cantoniera ci sono uffici dell’Associazione della polizia penitenziaria di Lodi. In ogni caso per ospitare qualcuno servirebbe ristrutturare».

Ma Soldati ha replicato agli attacchi leghisti: «Le case inutilizzate sono state messe due volte all’asta, andata vuota, dalla precedente amministrazione e che ora si stanno deteriorando. Mettendole a disposizione delle associazioni, prefettura e sodalizi valuteranno quali interventi eseguire e potrebbero essere trovati fondi che non abbiamo. In caso non si trovino soluzioni lo Stato potrebbe imporre il sequestro di immobili o il Lodigiano potrebbe essere segnalato come territorio ostile. Non sottraiamo né soldi né case ai lodigiani perché hanno destinazione urbanistica come servizi e sarebbero utilizzate come alloggio solo per l’emergenza». In serata è arrivata una battuta anche dal consigliere regionale leghista Pietro Foroni: «La prefettura invece di trasformarsi nell’agente immobiliare di Alfano pensi ai lodigiani in difficoltà. Il Prefetto smentisce sé stesso. Se nessuno dei profughi giunti lo scorso anno ha ottenuto lo status di rifugiato, significa che li abbiamo mantenuti per mesi e sono stati riconosciuti clandestini».