"Dammi la residenza o ti brucio vivo". Attimi di terrore nell’ufficio anagrafe

Codogno, un 65enne si è presentato con due bottiglie di benzina

Il cortile del Municipio di Codogno con l’ingresso dell’ufficio anagrafe finito ieri mattina nel mirino dell’uomo (Gazzola)

Il cortile del Municipio di Codogno con l’ingresso dell’ufficio anagrafe finito ieri mattina nel mirino dell’uomo (Gazzola)

Codogno, 24 giugno 2016 - "Ti brucio vivo". Attimi di panico ieri mattina all’interno dell’ufficio anagrafe quando un uomo si è presentato al bancone dello sportelllo in fondo al cortile del Municipio minacciando il funzionario del servizio: non si è trattato di una semplice frase, seppur grave, urlata al culmine di un battibecco, ma accompagnata da un’inquietante segnale di chi sarebbe probabilmente passato dalle parole ai fatti: con sè infatti aveva portato un paio di bottiglie d’acqua riempite con un litro e mezzo di benzina. L’uomo, di 65 anni, si era recato per l’ennesima volta all’anagrafe per chiedere un certificato di residenza nel Comune, pratica che, secondo quanto appreso, negli ultimi tre anni, è sempre stata respinta. Già alcuni mesi fa, di fronte al ‘no’ da parte degli uffici, aveva urlato e minacciato gli addetti: scena che si è di nuovo ripetuta ieri in tutta la sua drammaticità. L’uomo ha inveito contro il funzionario di fronte ad alcune testimoni esterrefatti. Fortunatamente, a poca distanza dal Municipio, c’era una pattuglia degli agenti della polizia municipale che è intervenuta tempestivamente con il successivo ausilio da parte dei carabinieri.

L'uomo è stato trasferito al comando dei vigili urbani e le due taniche sono state poste sotto sequestro: per il 65enne, che ha provato a giustificarsi dicendo che la benzina gli serviva per la vettura, è scattata una denuncia a piede libero con l’accusa di minacce a pubblico ufficiale. La rabbia dell’uomo cova da tempo, alimentata dal fatto che di fronte alla richiesta del certificato di residenza, la pratica viene respinta in quanto, da alcuni sopralluoghi effettuati dal comando di polizia locale, non risulterebbe effettivamente domiciliato nell’appartamento di sua proprietà. Per il fatto che non è reperibile nella casa che si trova in centro, ci sarebbe un procedimento di cancellazione che dunque impedirebbe l’erogazione del certificato.