Lodi, 20 novembre 2014 - Gli stranieri nel Lodigiano dal primo gennaio del Duemila all’1 luglio 2013 sono quintuplicati, passando da 6 a 29mila. Anche se, dopo il picco del 2011 (31 mila) sono ora in calo progressivo. Di questi 24.800, pari all’86% del totale, sono residenti, cui si aggiungono 2.400 regolari non residenti (triplicati da inizio secolo), ovvero l’8,4%, e ‘solo’ 1.500 irregolari, pari al 5%. Quest’ultimo dato, nonostante la percezione alterata che spesso si ha del fenomeno a causa della questione dei profughi e degli sbarchi, è al minimo storico per il Lodigiano: nel Duemila gli irregolari erano il 30% (1.700 su 5.900); dall’introduzione della Bossi-Fini, a fine 2002, il numero si è ridotto, arrivando nel 2003 al 7%, per poi risalire al 14% nel 2006, e stabilizzarsi tra 10-11% nel 2007-09 e scendere fino al dato attuale per molteplici fattori, tra cui la libera circolazione in Europa di romeni e bulgari, le sanatorie per colf e badanti e i provvedimenti di emersione dal lavoro nero, ma anche rientri o trasferimenti in altri Paesi.
Secondo Alessio Menonna della Fondazione Ismu, che ha elaborato le statistiche, gli stranieri sono per lo più dell’Est Europa (45%), sestuplicati dal Duemila al 2013: hanno raggiunto quota 12.800 (nel 2011 il picco con 14.000 presenze): di questi 7mila sono romeni (più del doppio di qualsiasi altro gruppo). I nordafricani (6,8%, cui si aggiunge un 2,7% del resto dell’Africa) sono passati invece da 2.000 a 7.400 nel 2011, per attestarsi poi a 6.800. Se nel 2001 il 59% degli immigrati era composto da uomini, oggi è stata pressoché raggiunta la parità di genere (51%).
L’età media degli stranieri è 33 anni e l’appartenenza alle religioni musulmane, proprio per l’incremento di romeni ortodossi, è in diminuzione: era il 51% nel 2011, scesa al 40% lo scorso anno. La percentuale di coloro che sono arrivati nel Lodigiano da meno di 5 anni è scesa dal 51 al 23%. Sono soprattutto marocchini e albanesi a risiedere qui da più di undici anni. I disoccupati oscillavano tra 9 e 14% nel 2011-12, poi si sono assestati al 7% nel 2013: Lodi è sopra la media lombarda per la quota di lavoratori stranieri a tempo indeterminato. Gli uomini sono soprattutto muratori (33%) o magazzinieri (9%), le donne sono assistenti (33%) o domestiche ad ore (15%). Le casalinghe, invece, sono da sempre attorno al 13%. Tra 2001 e 2009 l’acquisto della casa è passato dal 7 al 34%, per scendere, nel 2013, al 19%. Scese dal 19 al 14% le coabitazioni e dal 9 all’1% l’accoglienza in centri.