Chiuso e già marcio: il Comune chiede i danni per il bar del Paesaggio

Il Broletto intende rifarsi sulla società Edil e sugli architetti responsabili di un progetto che ha fatto, letteralmente, acqua da tutte le parti

La struttura al centro della contesa

La struttura al centro della contesa

Lodi, 12 febbraio 2016 - Svolta per il caso del bar del Paesaggio: il Comune di Lodi ha deciso di presentare un’iniziativa stragiudiziale nei confronti dei soggetti che con le loro azioni e omissioni abbiano contribuito alla mancanza di funzionalità della struttura, per la quale sono stati spesi 300mila euro e che risulta a oggi inagibile, e ai conseguenti danni di immagine subìti dall’ente. "Questo atto vuole mettere un punto fermo alle tante illazioni ed elucubrazioni che circolano intorno alla vicenda, e segnare l’inizio di un percorso di rigore e serietà per rimediare alla serie di errori, manchevolezze e pressapochismi che hanno caratterizzato la realizzazione dell’opera – ha detto il sindaco Simone Uggetti –. Per questo motivo abbiamo inoltrato una diffida ai maggiori responsabili dei danni: gli architetti Mario Cucinella, Luigi Trabattoni e Roberto Munari, rispettivamente progettista, direttore dei lavori e responsabile del procedimento, oltre che la ditta Edil P.c.r. di Sordio. Questo bar è molto importante, speriamo possa essere un punto di aggregazione per il riqualificato Lungoadda come lo è il Calicantus per il Passeggio".

"I diffidati sono responsabili in solido – ha spiegato l’avvocato Luca Lucini – e sono chiamati a risarcire sia i danni per gli interventi manutentivi e per il ripristino dell’opera, cioè spese di consulenza, il mancato guadagno in base ai termini concessi, il minor valore dell’opera rispetto al progetto, sia quelli relativi all’immagine del Comune, per un totale che può andare dai 221mila e 288mila euro. Se entro quindici giorni i soggetti non aderiranno, si aprirà una causa civile".

A documentare la richiesta di diffida sono due relazioni: la prima, a opera dell’ingegner Riggi e dell’architetto Agostinis, dell’ufficio tecnico del Comune, rileva le cause strutturali dell’inefficienza dell’edificio, mentre la seconda, redatta dall’Istituto per la valorizzazione del Legno del Cnr, mette in evidenza le problematiche dovute a una poco oculata scelta del legno usato per mettere a punto il bar. A seguire in particolar modo la vicenda è stato l’assessore ai Lavori pubblici Sergio Tadi: "Abbiamo consegnato la prima relazione il 26 maggio dello scorso anno. La ricostruzione dei fatti è stata particolarmente ostica, e sicuramente la questione dell’esposto che il M5S di Lodi ha presentato alla Corte dei Conti, che comunque ad oggi non ha avuto riscontri, non ha aiutato. Abbiamo però deciso di mantenere un profilo basso per non compromettere le strategie processuali e tutelare l’interesse del Comune".