L’Avis di Codogno celebra i suoi donatori

Ma c'è spazio anche per la polemica: bordate all’azienda ospedaliera "che non aiuta"

L'assemblea dell'Avis di Codogno

L'assemblea dell'Avis di Codogno

Codogno (Lodi), 20 giugno 2016 - Si è tenuta ieri mattina l’annuale festa per tutti i donatori dell’Avis Codogno. Dopo la messa delle 10 nella chiesa di piazza XX settembre, un corteo di più di duecento persone si è diretto nel salone principale dell’istituto Cabrini dove si è svolta la manifestazione con la consegna delle medaglie ai circa duecento maggiori donatori iscritti (al 31 maggio gli aderenti erano 1.315 da 35 diversi paesi del Lodigiano). Presente anche il sindaco Francesco Passerini che ha voluto ringraziare tutti "coloro che quotidianamente dedicano pochi minuti del loro tempo al prossimo. Obiettivo primario della mia Amministrazione sarà promuovere e salvaguardare associazioni di questo tipo".

Chiara Zanardi, presidente dell’Avis Provinciale, ha invece invitato tutti i presenti e gli interessati a partecipare ancora più attivamente. "Nel marzo del prossimo anno verranno rinnovati i vertici delle Avis provinciali: il mio invito è quello di sentirvi coinvolti ancora di più proponendovi anche per ruoli più ‘elevati’". Nonostante il giorno di festa il presidente Mario Grazioli non ha esitato a lanciare qualche frecciatina all’azienda ospedaliera codognese. "La nostra è una grande famiglia ma purtroppo alle spalle abbiamo un’azienda che non ci supporta come dovrebbe. Oltre alla mancanza di un numero adeguato di personale ogni volta abbiamo dovuto acquistare con le nostre finanze il materiale necessario".

Fabbisogno a cui ha voluto porre rimedio il Rotary Club Codogno, presente ieri con la presidente Maura Bergamaschi, che a dicembre ha acquistato una quarta poltrona per prelievi, da 1.700 euro. Al termine della mattinata sono stati premiati i donatori più generosi. Cinque i benefattori (Aride Benedetti, Luigi Bernocchi, Angelo Casali, Luigi Mazzolenti e Angelo Riboldi) che per ben 100 volte hanno deciso di donare. A chiudere, coloro che per ben 120 volte si sono prodigati nella donazione (Giancarlo Gozzini, Alessandro Peccenati, Edoardo Riminitti, Abramo Rossi, Luigi Rossi). Attestati e medaglie sono andati anche al dottor Paolo Ardigò per i 35 anni di servizio dell’Avis (dal 1980 al 2015) e al segretario Enrico Baroni per le 120 donazioni e per l’impegno.