Codogno, il circolo ARCI di via Vittorio Emanuele
Codogno (Lodi), 23 novembre 2014 - Il condominio ‘Carlotta’ di via Vittorio Emanuele 91 chiede all’Arci di abbassare il volume durante le feste, di ridurre il disturbo in occasione delle ricorrenti riunioni di partito (Pd) e di altri sodalizi. Insomma di prestare un po’ più di attenzione ai rapporti di vicinato. L’Arci è il condominio sono separati solo quattro numeri civici. Il Circolo dispone anche di un cortiletto interno che confina proprio con i piani più bassi del condominio.
La querelle è iniziata un paio di anni fa con toni piuttosto aspri: un esposto per disturbo alla quiete pubblica presentato al protocollo del comune l’8 agosto 2012, firmato da una quindicina di famiglie. All’epoca c’era stata una prima risposta da parte del sindaco Vincenzo Ceretti. Il 16 agosto il primo cittadino indicava ai firmatari di aver preso nota della loro segnalazione e di aver richiamato il presidente del circolo a tenere un comportamento più corretto. Dopo la presa di posizione dei condomini il Comune ha disposto diversi sopralluoghi all’Arci. I condomini hanno ripetutamente chiesto di poter visionare i rapporti redatti dagli agenti, ma non hanno trovato risposta. I problemi sono aumentati, il disturbo è continuato.
«Abbiamo avuto due incontri con il sindaco – ricorda uno dei condomini che preferisce mantenere l’anonimato –. Abbiamo ribadito il nostro disagio e abbiamo anche chiesto di verificare se esistano i requisiti di agibilità soprattutto per quanto riguarda il cortile nel quale, specialmente in estate, vengono ospitate anche più di 100 persone che cantano a squarciagola, fanno feste con grigliate». Il disagio si è accentuato alcuni giorni fa dopo una festicciola tenuta all’Arci dai pescatori che hanno fritto e distribuito pesce per un intero pomeriggio. Poi per una banale distrazione una friggitrice industriale è andata in corto circuito e sono dovuti intervenire i vigili del fuoco per risolvere l’inconveniente. «Non vogliamo proibire le feste – riprende uno dei portavoce del condominio Carlotta –. Però pretendiamo un maggiore rispetto».