Ambulatorio comunale non a norma: scatta l'esposto ai carabinieri

Senna Lodigiana, la denuncia del consigliere di minoranza Francesco Riboldi di Pietro Troianello

Carabinieri (Archivio)

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Senna Lodigiana, 20 settembre 2014 - L'ambulatorio medico di proprietà comunale in frazione Mirabello è “fuori legge” (infrange le regole basilari di agibilità e accoglienza, ndr) e il consigliere di minoranza Francesco Riboldi è ormai abbondantemente fuori dal limite della pazienza e della sopportazione, al punto che l’altro giorno, ha presentato un esposto-denuncia al comando della stazione carabinieri di Orio Litta competente per territorio. Che cosa non va? «Prima di tutto — precisa Riboldi — viene violata la normativa sulla eliminazione delle barriere architettoniche: la scala esterna particolarmente ripida ne rende impossibile la fruizione da parte di persone con ridotta o impedita capacità motoria (Legge 104/92 art.24 e DPR 503796)». «Ed — aggiunge — è altrettanto grave il mancato rispetto delle norme igienico- sanitarie (servizi igienici in pessime condizioni, ndr)». Le criticità persistono da diverso tempo, ma il consigliere Riboldi, esponente del cartello “Senna Bene Comune” ha cercato di trattenere quanto più possibile il risentimento e l’irritazione per l’inerzia del sindaco Francesco Premoli e della sua leadership confidando nelle promesse rinnovate anche durante la recente campagna elettorale e prima ancora negli impegni che proprio il primo cittadino (poi rieletto alla guida del governo locale) si era assunto in modo ufficiale.

«Sulla questione dell’ambulatorio di Mirabello — ricorda Francesco Riboldi — ho iniziato ad incalzare il sindaco Premoli già nella passata legislatura e lui in più occasioni aveva promesso che sarebbe intervenuto. Invece non è successo nulla e il servizio versa in condizioni deplorevoli». Prima di presentare l’esposto-denuncia sul degrado dell’ambulatorio Riboldi aveva inoltrato un’ennesima interrogazione nel luglio scorso (ma una precedente analoga richiesta risaliva all’agosto 2012). «È vero mi sono trovato nella impossibilità di mantenere le promesse — aveva ammesso pubblicamente il sindaco Premoli durante una assemblea consiliare alla fine dello scorso mese di agosto —. Però nessuno di noi ha mai smesso di cercare una ragionevole soluzione per garantire il servizio ai cittadini di Mirabello». Parlando delle soluzioni possibili il primo cittadino aveva posto l’accento sui costi della riqualificazione (più di 100 mila euro secondo stime per difetto, ndr). Ma aveva fatto cenno anche alla prospettiva di cercare, sempre in frazione Mirabello, altri locali più idonei, magari ricorrendo alla formula dell’affitto. Evidentemente il consigliere di minoranza si è ritenuto insoddisfatto delle risposte ricevute tanto da passare ad azioni più coercitive.