2009-04-24
— BERTONICO —
HA INTERESSATO anche il Basso Lodigiano la maxi-operazione anti «’ndrangheta in Lombardia» condotta in porto nelle prime luci dell’alba di ieri dai carabinieri sotto la guida del comando provinciale di Varese. In manette sono finite complessivamente 39 persone affiliate alla cosca «Farao-Marinicola» di Cirò Marina (Crotone) e tra questi anche Daniele D’Apote, immobiliarista di 46 anni residente da qualche anno a Bertonico. Il nome di D’Apote figura tra i 28 di coloro tratti in arresto a vario titolo per i reati di associazione per delinquere, rapina, estorsione, usura, riciclaggio, ricettazione, incendio, detenzione e porto abusivo di armi. I rimanenti 11 per i quali è stata disposta la custodia cautelare in carcere devono invece rispondere anche di tentato omicidio ed estorsione. Dalle indagini condotte dai carabinieri è risultato che questo gruppo mafioso attraverso gravi azioni intimidatorie e ritorsive, aveva conquistato il controllo di varie attività criminose e il condizionamento di soggetti imprenditoriali acquisendo direttamente o indirettamente la gestione di attività economiche nei settori del commercio, dell’edilizia e del mercato immobiliare. L’associazione mafiosa era denominata «Locale di Legnano/Lonate Pozzolo». C’era un vertice composto da 11 soggetti e una serie di affiliati. Pare che le accuse a carico di D’Apote siano inerenti attività di riciclaggio di denaro sporco. Le sue azioni illecite non sarebbero però state compiute nel Lodigiano. A Bertonico, a detta dei residenti, l’uomo si vedeva poco e non aveva stretto grandi amicizie. Conviveva con una donna, originaria del paese. T.T.