Nosate, 14 agosto 2011 - Stop ai Comuni sotto i mille abitanti, stop alle Province sotto i 300mila. La scure dei tagli si abbatte dal Consiglio dei ministri sulle piccole realtà locali, anzi piccolissime. Se dalle prossime elezioni è prevista la soppressione delle Province sotto i 300mila abitantib (36 in tutto), i Comuni a rischio di subire la stessa condanna, iniziano già a vedere nero. In tutto l’Altomilanese — in senso esteso, quindi oltre a Legnanese e Castanese anche Magentino e Abbiatense — l’unica vittima sacrificale designata è la piccola Nosate. Meno di settecento abitanti. Quindi di gran lunga al di sotto della soglia fatidica.
 

«Tra il fatto che siamo in periodo vacanziero e l’attesa di maggiori certezze a riguardo, non abbiamo ancora avuto modo di discutere la questione - commenta a nome del sindaco, Carlo Miglio, Maurizio Casati, assessore a Cultura, Ecologia e Comunicazione - certo, come amministratori possiamo solo dire che è un vero peccato. Non fa piacere che i tagli alla pubblica amministrazione partano da qui, anche perché i nostri consiglieri comunali lavorano gratis da quindici anni, senza alcun gettone di presenza. Per quanto riguarda lo stipendio del sindaco e degli assessori, si tratta di circa cinquecento euro (sindaco) e trenta euro al mese per gli assessori: non è con queste cifre che si salva l’Italia.

A noi resta la soddisfazione di aver lavorato bene, di aver cambiato il volto del paese e di aver lasciato opere importanti che hanno reso dignitosa la nostra comunità, poco importa se il numero di residenti è esiguo. Abbiamo dato un’impronta turistica alla fruzione del territorio, con percorsi ciclabili, e abbiamo sempre mantenuto l’autonomia con la nostra lista civica, indipendente da partiti e che per questo non ha mai dovuto chiedere niente a nessuno.

Non conosco ancora bene i termini della manovra, ma se davvero il nostro Comune verrà accorpato a una realtà maggiore, dico subito che il risparmio non sarà tanto quanto si aspettano. Con tre dipendenti comunali e spese bassissime, un taglio del genere non può portare beneficio all’Italia. Forse bisognerebbe partire con le sforbiciate sulle grandi spese, quelle che incidono davvero a livello nazionale. Oppure, potrebbero essere accorpati più uffici insieme: fondere due comunità non è facile.
 

Ad esempio - continua l’assessore - nel nostro caso potrebbe subito sorgere un problema. Noi siamo molto legati a Turbigo, città di cui usiamo alcuni servizi come ad esempio le scuole, nonostante i due paesi non confinino direttamente. Tra Nosate e Turbigo c’è una piccola porzione del territorio di Castano Primo, e il rischio è quello di venire accorpati proprio a Castano, con cui però non abbiamo servizi condivisi. Abbiamo provato a raggiungere e superare i mille abitanti, ma con la crisi edilizia non siamo riusciti nell’intento. Di certo - conclude Casati - per adesso si tratta solo di supposizioni. Fra pochi giorni, quando tutta la Giunta farà ritorno in paese, ci riuniremo per decidere sul da farsi». A Nosate non resta che incrociare le dita. E sperare.