Vanzago, tremila animali salvati dal Centro recupero

Lo scorso anno curati animali di 118 specie differenti. Tra aprile e maggio un nuovo corso per volontari Wwf

Una tartaruga e un riccio guariti e liberati

Una tartaruga e un riccio guariti e liberati

Vanzago (Milano), 30 marzo 2015  – La maggior parte del lavoro, lo scorso anno, si è concentrato nei mesi di maggio, giugno e luglio, quando nella clinica veterinaria sono arrivati 2mila cuccioli, orfani e bisognosi di cure. A ogni stagione venatoria invece corrisponde una vera e propria strage di uccelli impallinati.

Ma al «Centro recupero animali selvatici» all’interno dell’oasi del Wwf di Vanzago nel 2014 sono arrivati anche 14 scoiattoli rossi, 374 ricci, 125 mini lepre, 95 pipistrelli, gheppi, 179 germani reale, poiane, un cigno reale, un muflone, otto caprioli, 19 volpi, cornacchie e gazze. Ben 3.079 animali di 118 specie differenti che sono stati curati dal Cras vanzaghese, in aumento rispetto ai 2.599 dell’anno prima.

Insomma  il lavoro nel pronto soccorso degli animali selvatici non manca. Per questo, da qualche anno, l’oasi organizza uno stage teorico e pratico per la formazione di 50 volontari in grado di affrontare i normali interventi di routine che stanno alla base del lavoro del Cras e dare una mano ai veterinari.

"L'arrivo di duemila animali in soli tre mesi rende la mole di lavoro giornaliera molto elevata e diventa quindi fondamentale la presenza di volontari e tirocinanti di varie università – dichiara Andrea Maria Longo, direttore dell’oasi – Inoltre nel 2014 abbiamo sottoscritto altre due convenzioni con la Provincia di Novara e Lodi e quindi il numero di animali consegnato al Centro è aumentato". Tra gli animali che arrivano ci sono spesso anche cuccioli di caprioli che non hanno nessun problema: "Sono semplicemente vittime della non conoscenza di incauti gitanti che, mossi sicuramente da buone intenzioni, li recuperano e manipolano magari in un momento in cui la madre li ha lasciati incustoditi", spiega Stefano Raimondi, veterinario responsabile della clinica. Ma spesso allontanare il cucciolo dal suo ambiente naturale è sbagliato. Per questo, quando il Cras può, educa le persone anche al telefono a non toccare quelli che sembrano orfani ma non lo sono.

La percentuale di animali che vengono liberati dopo le cure è appena sotto il 50 per cento: "Il plauso di questo risultato va sicuramente diviso tra il lavoro del veterinario e l’aiuto di oltre 50 volontari Wwf che, con la loro passione e la loro disponibilità, ci permettono di tenere aperto e funzionante il Centro 365 giorni all’anno, mantenendo sempre un altro grado di professionalità".

Ma c’è spazio per nuovi volontari. Il corso di formazione si terrà tra aprile e maggio, con cinque incontri della durata di un giorno. Per partecipare è necessario iscriversi al Wwf il primo giorno dello stage, mercoledì 8 aprile.