Venerdì 26 Aprile 2024

Truffa del caro estinto: tentativo di raggiro ai danni di un'impresa di pompe funebri

Il morto era falso. L'assegno era rubato. E i parenti che piangevano al telefono recitavano solo un copione. Così ignoti hanno cercato di truffare Fabrizio Sette, titolare dell'impresa di onoranze funebre di Parabiago Santi Gervaso e Protaso di Davide Gervasi

Fabrizio Sette (Studiosally)

Fabrizio Sette (Studiosally)

Parabiago (Milano), 29 gennaio 2015 - Il morto era falso. L'assegno era rubato. E i parenti che piangevano al telefono recitavano solo un copione. Così ignoti hanno cercato di truffare Fabrizio Sette, titolare dell'impresa di onoranze funebre di Parabiago Santi Gervaso e Protaso: "Sono stato contattato da una signora che diceva di chiamarsi Carola Pagassi per organizzare a Rescalda il funerale di un defunto di nome Maurizio Paracchini, deceduto a suo dire a Chicago. Mi ha spedito un assegno di 14.250 sterline per il cui accredito in banca mi ci sarebbero volute ovviamente settimane. Io però avrei dovuto pagare subito a una certa casa funeraria di Chicago, la "Bradley funeral home", la somma di 9750 euro per i documenti di rimpatrio della salma, il biglietto aereo e altre spese".

Si è però poi scoperto che l'assegno era rubato e che non esisteva nessun "caro estinto". "Fortunatamente - conclude Sette - io non avevo ancora spedito alcun centesimo alla "Bradley funeral home" di Chicago. Peccato però che la mia banca mi ha poi scalato dal conto quasi 500 euro per le commissioni su questo assegno in valuta estera che io di fatto non ho mai incassato". 

di Davide Gervasi