Legnano, Piotta al Land of freedom: "Non sono solo Supercafone"

Il rapper romano, che aprirà la stagione del locale di Legnano, si racconta: "Sul palco mi sento bene, non potrei farne a meno"

Tommaso Zanello alias Piotta (Foto Alfredo Villa)

Tommaso Zanello alias Piotta (Foto Alfredo Villa)

Legnano (Milano), 14 settembre 2016 - Non chiamatelo Er. Chiamatelo solo Piotta, ma potete anche rivolgervi a lui con il suo nome di battesimo, ovvero Tommaso. Tommaso Zanello, in arte Piotta, venerdì 16 settembre sarà protagonista della serata d'apertura della stagione del Land of freedom. Il tempio della musica alternativa di via Maestri del Lavoro a Legnano riparte dal rapper romano.

Tommaso, cosa sta portando sul palco in questo periodo? "Il tour "Vino, tabacco e Venere", progetto portato avanti con Tonino Carotone. Sono più di due ore di show suonato con la band. Negli ultimi tour stiamo raccogliendo tantissimi riscontri da parte del pubblico, molta gente viene ai concerti su consiglio degli amici. C'è una grande energia".

Come si sente quando è sul palco? "Mi sento bene, non potrei farne a meno. Per me il concerto è un evento collettivo: non c'è solo il cantante, non solo la band nè solo il pubblico, ma è un incastro magico di tutti gli elementi. Per questo sul palco do il massimo, mi spendo molto anche fisicamente. Quando facevamo rap in pochi si lasciavamo molti aspetti al caso, dopo che si è cominciato a vedere qualche show di altri, anche stranieri, si è capito che serve una grande preparazione. Serve disciplina per preparare ogni show, poco o nulla può essere lasciato al caso"

Quali artisti ascolta in questo periodo? "Ho un "pusher" musicale di fiducia che si chiama Stefano e conosce molto l'ambiente prog. Mi consiglia spesso ascolti di gruppi poco conosciuti, ma molto interessanti. Nelle mie playlist ci sono funk, ma anche Calcutta, I Cani, Il muro del canto. Mi piace ascoltare chi è venuto prima di me, ma non disdegno neppure chi è nato dopo".

Nel corso degli anni si è contraddistinto per la sua tendenza ad affrontare anche argomenti seri nei suoi brani. Pensa che questo possa penalizzarla?  "Non mi penalizza, ma lo farei anche se pensassi che non fosse una mossa vincente. E' una mia necessità, nella mia musica ci devono essere tutte le sfaccettature della mia personalità. In me ci sono più lati: quello sarcastico, quello sociale, quello più intimo. Non posso fare a meno di dare voce a tutte".

La fa arrabbiare quando viene riconosciuto come "quello di Supercafone"? "Dipende da chi lo fa. Fra il mio pubblico ci sono molte persone che hanno iniziato ad ascoltarmi dopo e quindi accettano questo brano come uno dei tanti miei brani. Sanno che non è una canzone "usa e getta", ma che ha tante idee dietro. Detto dalla "casalinga di Voghera" per fare una citazione, mi dovrebbe dare un po' più di fastidio ma ognuno è libero di pensare ciò che vuole".

L'abbiatense Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, parteciperà a X Factor come giudice. Cosa ne pensa? Lo farebbe? "Manuel è un grande artista, ma anche un grande sognatore. La tv uccide la poesia. X Factor non cambierà mai la musica, è più probabile semmai che X Factor cambi il suo modo di approcciare il pubblico. Oppure potrebbe anche rimanere come è e magari risultare il giudice un po' "antipatico" dei quattro.   Lo farei? No, ho già vissuto il mio momento nazional popolare. Ho vissuto due anni come Totti a Roma: non potevo uscire di casa, mi fermavano tutti. Per me questo è motivo di frustrazione, amo la libertà e quindi ho la mia dimensione ideale nella mia attuale condizione.  Voglio fare l'osservatore, non essere osservato".

Quale brano di quelli che attualmente si sentono avrebbe voluto scrivere lei? "Più di uno. Mi piacciono alcune cose di Max Gazzè, l'ultimo album di Niccolò Fabi. Anche diversi brani di Caparezza mi piacciono, così come mi piace Salmo. Amo gli artisti che raggiungono numeri anche importanti senza però rinunciare alla loro coerenza"

Quali sono i suoi progetti futuri? "A fine settembre tornerò in teatro con un'opera lirica scritta da Camilleri e Gregoretti, una sorta di versione alternativa di Pinocchio. Il mio ruolo? Sarò Pinocchio da adulto e porterò il mio rap sul palco. Quello tra opera lirica e rap è un mix davvero interessante".

cristiana.mariani@ilgiorno.net