Legnano, cento ore di sciopero alla Oli (per i buoni pasto)

Stato di agitazione per i dipendenti della azienda di via Gramsci

Presidio alla Oli di Legnano

Presidio alla Oli di Legnano

Legnano (Milano), 30 giugno 2015 - Un braccio di ferro che va avanti ormai da qualche mese e che si è concretizzato ieri nell’approvazione di un pacchetto di ben cento ore di sciopero. Quello che vede da una parte i 23 lavoratori della Oli e dall’altra la proprietà dell’azienda di via Gramsci è un muro contro muro che sta portando a una protesta clamorosa. «Continua l’accanimento nei confronti di delegati sindacali e lavoratori - tuonano i rappresentanti di Fiom Cgil e Fim Cisl -. Speravamo che l’incontro con la proprietà in Confindustria Alto Milanese potesse risolvere qualcosa, invece l’azienda ha continuato a dimostrare di non voler dialogare». Oggetti del contendere sono il pagamento del premio di risultato e l’innalzamento della soglia dei buoni pasto da 4 euro a 5,29. Concessioni alle quali i vertici di Oli, azienda che si occupa della produzione di componenti metalmeccaniche, non vorrebbero acconsentire.

«L’azienda sostiene di non avere la possibilità di aprire un dialogo in merito a queste richieste e chiedere ai lavoratori di aspettare fino a settembre - affermano i sindacati -. Questo per noi è inaccettabile. L’atteggiamento di estrema chiusura e di mancato rispetto dei lavoratori non può essere messo in atto così impunemente, per questo abbiamo proclamato lo stato di agitazione e approvato un pacchetto di cento ore di sciopero». Si comincia oggi con le prime otto ore e poi potrebbero essere indette altre iniziative se la situazione non si sbloccasse.

di Cristiana Mariani