Corbetta, scoppia la polemica: recita di Natale vietata a scuola

Dopo il caso di Rozzano, ecco un nuovo dibattito che si scatena in provincia di Milano

Gesù bambino nella mangiatoia (foto di repertorio)

Gesù bambino nella mangiatoia (foto di repertorio)

Corbetta (Milano), 29 novembre 2015 - Cedere alla paura del terrorismo internazionale è controproducente, soprattutto quando si perdono di vista le dimensioni del fenomeno e si riportano le grandi tematiche alla realtà quotidiana delle piccole comunità. Un grosso equivoco in questo senso, a Corbetta, ha rischiato di mettere contro insegnanti, genitori e bambini di fedi diverse per un malinteso riguardante due consuetudini religiose delle scuole materne cittadine. Quest’anno, infatti, non solo la tradizionale benedizione del parroco non verrà effettuata in orario didattico – bensì al termine delle lezioni, intorno alle 16.30 dell’ultimo giorno scolastico – né alle Mussi né alle Collodi, ma in quest’ultimo istituto non si terrà più nemmeno la recita natalizia che, di solito, richiama la tematica della nascita di Gesù oltre a tutta una serie di messaggi importantissimi di pace e fratellanza. Fare due più due è stato facile per un gruppo di genitori delle Collodi che, allarmati dalla notizia, hanno sollevato la questione in chiave religiosa e di conservazione delle tradizioni, chiedendo subito che venissero ripristinate la benedizione in orario scolastico e la recita. «C’è stato un grosso equivoco, credo derivante dai tempi difficili in cui viviamo – sottolinea l’assessore all’Istruzione Maurizio Cattaneo –. La comunità islamica non si è mai lamentata delle celebrazioni scolastiche di stampo cattolico, anzi: la maggior parte dei bambini musulmani ha partecipato sia alle benedizioni sia alle recite negli anni passati, e mi sento di poter dire che in linea di massima i corbettesi che praticano l’islam non hanno mai creato alcun tipo di problema a Corbetta. Il motivo di questa scelta dalla parte della preside è un altro ed è di tipo burocratico: per legge, nelle scuole non possono essere inserite celebrazioni religiose in orario didattico (sentenza 250 del 1993 del Tar dell’Emilia Romagna, ndr) e in questo senso la dirigente è stata molto ligia alla norma. La benedizione si terrà comunque, alle 16.30, e il Comune si è impegnato ad aiutare gli asili a creare un momento di intrattenimento per genitori e bambini in attesa dell’arrivo del parroco. Anche l’eliminazione della recita va letta in senso legale: gli spazi a disposizione violano le norme di sicurezza antincendio previste per legge se si va oltre un certo numero di persone. Credo che con il dialogo si possano sempre trovare delle soluzioni che vadano bene per tutti, ma alimentare psicosi e divisioni tra persone di fede diversa non è utile a nessuno».  Non è la prima volta che nel territorio questioni scolastiche, normative e religiose si scontrano, confondendosi: oltre alla questione dei crocifissi nelle aule, che aveva preso banco nel 2001, nel Comune di Sedriano una grossa polemica era stata aperta nel 2011 con la prescrizione del menu «cattolico» col pesce il venerdì al posto della carne.

di CAMILLA GARAVAGLIA