Droga, il baby pusher fa i nomi dei grossisti dello spaccio

Arrestato nei giorni scorsi sta collaborando alle indagini

La piadineria derubata

La piadineria derubata

Sedriano (Milano), 19 giugno 2016 - E' stato convalidato l’arresto del ragazzo di sedici anni che lo scorso martedì è stato arrestato nella sua casa di Sedriano con l’accusa di possesso di sostanze stupefacenti a fini di spaccio. Ora si trova all’istituto di pena Cesare Beccaria di Milano in attesa che si aprano le porte di una comunità. "Lo ha chiesto lui stesso di poter seguire un percorso che lo porti, finalmente, ad uscire da una vita che non gli appartiene".  A parlare è la mamma del ragazzo. Perché il momento difficile non riguarda solo lui, ma tutta la famiglia. La donna racconta quello che è successo quel pomeriggio quando il ragazzo era in casa e i carabinieri, in borghese, lo stavano aspettando sull’uscio. I militari sono entrati e il 16enne ha consegnato loro la droga e i soldi. "Non ha avuto reazioni violente ve lo posso assicurare", continua la donna. Da li è cominciata la terribile trafila che lo ha portato in carcere su disposizione del giudice. Così è stato deciso, anche in virtù del precedente di oltre un anno fa. "Ho parlato con mio figlio e ha riconosciuto gli sbagli – aggiunge la mamma –. Ha detto di essere stato uno stupido, ha chiesto perdono per il dolore che ha fatto provare alla sua famiglia e assicura che vuole cambiare. Vuole frequentare una comunità che gli faccia capire il vero valore della vita e l’importanza di costruirsi un lavoro e una famiglia lontano da schifezze quali la droga e lo spaccio". 

A soli sedici anni cambiare è possibile. L’importante è crederci e mettercela tutta. Ma il giovane sedrianese entrato, probabilmente, in un gioco più grande di lui, ha deciso di non essere bravo solo a parole. Sta infatti collaborando con gli investigatori in maniera concreta. Lui era solo un pesce piccolo, e faceva da tramite tra gli spacciatori di ben altro livello e i ragazzini ai quali cedeva lo stupefacente. Gli ovuli di cocaina dice di non averli confezionati lui in maniera così professionale. "Ha fatto tutti i nomi che poteva fare – conclude la mamma –. Ha spiegato le modalità con cui si riforniva e le persone con cui entrava in contatto. Vuole cambiare vita e spero che ce la faccia".