La carica dei trecento: maxi protesta per difendere il Parco del Roccolo

Da un lato il super pollaio per galline ovaiole, dall'altro la discarica autorizzata allo stoccaggio di amianto: cittadini in rivolta per salvaguardare l'ultimo polmone verde rimasto di Christian Sormani

La manifestazione in difesa del Parco del Roccolo

La manifestazione in difesa del Parco del Roccolo

Busto Garolfo, 11 ottobre 2014 - Trecento persone in corteo per difendere il Parco del Roccolo. Da una parte il mega impianto per galline ovaiole al confine fra Busto Garolfo e Canegrate, dall’altra una discarica autorizzata allo stoccaggio di amianto nelle cave di Casorezzo.  Così comitati, sindaci e gente comune si organizza per difendere l’ultimo polmone verde rimasto in zona.  Presenti i sindaci di Busto Garolfo, Canegrate, Nerviano, Rescaldina, Casorezzo e il vice sindaco di Arluno. Sussanna Biondi, primo cittadino di Busto Garolfo e Pierluca Oldani, sindaco di Casorezzo, attaccano l’assessore regionale Terzi che non si è presentata durante i colloqui al Pirellone: “Se non vuole lavorare si dimetta!”.

Il Parco sovracomunale è stato in questi anni al centro di un dibattito serrato per la creazione di un mega pollaio di galline ovaiole al confine fra Canegrate e Busto Garolfo. Pollaio che nessuno vuole ma che i tecnici della regione hanno autorizzato. In questi mesi poi è sorto il problema della cava di Casorezzo che la proprietà vuole trasformare in una discarica per lo stoccaggio di amianto nonostante esista già una convenzione per la gestione dell’area. Questioni aperte che hanno visto sfilare centinaia di persone per chiedere maggiore integrità del Plis e più salvaguardia del verde.