Profughi assegnati a San Vittore: "Gli accordi non hanno funzionato"

Per i profughi sanvittoresi per il vitto non funzionerà la mensa dei frati, ma si compreranno generi alimentari con i 35 euro a persona giornalieri girati loro dalla stessa associazione di Christian Sormani

Alcuni profughi (Foto Schicchi)

Alcuni profughi (Foto Schicchi)

San Vittore Olona (Milano), 21 ottobre 2014 - Si riuniranno oggi i sindaci del Piano di Zona per l’emergenza profughi. La giusta occasione per fare il punto della situazione dopo l’arrivo a Legnano e a San Vittore Olona di una dozzina di migranti che si vanno ad aggiungere a quelli già arrivati nel legnanese nelle scorse settimane. Un tavolo di coordinamento che secondo alcuni sindaci, Marilena Vercesi in testa, non ha funzionato come progetto comune. «San Vittore Olona ha partecipato ai tavoli di coordinamento con il prefetto e tutti i Comuni del Legnanese — ha spiegato il primo cittadino di San Vittore Olona — sottoscrivendo un progetto con il Piano di Zona per l’accoglienza di venticinque profughi, gestiti dalla Fondazione Somaschi. Diverso e discutibile, invece è stato scoprire che l’associazione “Cielo e Terra” abbia preso accordi diretti con il prefetto di Milano per collocare altri dodici profughi, quattro a San Vittore Olona e otto a Legnano, senza l’approvazione del Piano di Zona e dei Comuni direttamente coinvolti».

Dal canto suo l’associazione di Legnano, per voce del suo coordinatore Luca Zocchi, non ha voluto rilasciare dichiarazioni: «Faremo una dichiarazione congiunta con i Comuni del piano di zona alla fine della settimana. Noi non abbiamo nulla da dire, se non che non si tratta di pellame, ma di esseri umani». Gli immigrati sono stati portati in un appartamento della stessa associazione nella centralissima via Roma a San Vittore Olona. Rispetto a quelli portati a Legnano, per i profughi sanvittoresi per il vitto non funzionerà la mensa dei frati, ma si compreranno generi alimentari con i 35 euro a persona giornalieri girati loro dalla stessa associazione.

Sulla vicenda il sindaco di San Giorgio su Legnano, Walter Cecchin, ha spiegato: «Un comportamento che mi ha stupito non poco visto che è stata l’associazione stessa a prendere accordi col prefetto, senza chiedere la disponibilità dei comuni che fanno parte del Piano. Si era deciso insieme come procedere, invece è stato scavalcato del tutto il volere dei sindaci». Di altro avviso il sindaco di Nerviano Enrico Cozzi: «Quando abbiamo fatto la riunione il prefetto aveva chiesto la disponibilità dei sindaci, in caso contrario il problema lo avrebbe risolto direttamente con le associazioni e così ha fatto. Sul fatto che il sindaco non sia stato informato mi sembra alquanto strano».

christian.sormani@ilgiorno.net